Colpito dalla passione per il cinema horror a 16 anni, Hormoz ha iniziato la sua carriera con cortometraggi in super 8 e pittura. Dopo gli anni universitari letterari, a 22 anni si cimenta con la fotografia ottenendo pubblicazioni sulla stampa e mostre collettive a New York e Sarajevo. Seguono una prima mostra personale “Identity Disorder” e un terzo cortometraggio “Les Lips bleues” nel 1997, selezionato in numerosi festival. Le sue immagini si tingono poi di un erotismo morboso e surreale. Negli anni 2000, Hormoz ha indagato e documentato il mondo del nightclubbing per diverse riviste come Nova Magazine, em@le e De l'air. Un universo notturno che ritroviamo nel 2008 nel lungometraggio “Sognavo sott'acqua”, che racconta la formazione romantica di un giovane bisessuale che perde la sua bussola emotiva. Uscito finora in sei paesi, il film continua il suo viaggio nei festival. Nel 2009 è stato esposto alla Galleria Nivet-Carzon il progetto installativo “Bestial”: un racconto visivo sulla fusione tra uomo e animale, i loro corpi e le loro deformazioni. Negli anni 2010, le foto delle notti festive sono state presentate in mostre collettive alla Maison Européenne de la Photographie, all'Agnès B e al Salon de la Photographie. Allo stesso tempo, alle consuete ricerche si aggiunge un filtro social: le nuove serie fotografiche si tuffano nel cuore del mondo dei senzatetto o nella stravagante Bourbon Street di New Orleans. Il secondo lungometraggio “Le pietre piangeranno” è un salto nel vuoto, nella precarietà sentimentale ed economica.