Pierre Klossowski

Proveniente da una famiglia di lontana origine polacca, Pierre Klossowski è il fratello maggiore del pittore Balthus. Il loro padre, Erich Klossowski, è un pittore e storico dell'arte; la loro madre (Elisabeth Dorothea Spiro, detta Baladine Klossowska) era una allieva di Pierre Bonnard. L'infanzia e l'adolescenza dei due fratelli si sono svolte in un ambiente di artisti e scrittori. Nel loro immediato entourage, i rapporti intimi con Rainer Maria Rilke, divenuto amante della madre (quando lui aveva quindici anni e del fratello minore undici), poi la frequentazione di André Gide furono decisivi per i rispettivi orientamenti dei due ragazzi - soprattutto per Pierre, che Gide accompagnerà durante i suoi studi secondari al liceo Janson-de-Sailly. Il contatto quotidiano con l'autore dell'Immoralista fece emergere in Pierre Klossowski un insieme di dilemmi morali che lo assorbirono per molti anni prima di poter essere risolti nella creazione di un'opera. Nel 1928, Klossowski collaborò con Pierre Jean Jouve alla traduzione delle Poesie della follia di Friedrich Hölderlin. Dal 1935, dopo aver frequentato gli ambienti della Società Psicoanalitica di Parigi, sulla cui rivista pubblicò il suo primo testo su Sade, conobbe Georges Bataille con il quale strinse una profonda amicizia che durò fino alla morte di quest'ultimo. Fu su istigazione di Bataille che Klossowski entrò in contatto con André Breton e Maurice Heine, nel gruppo Contre-Attaque, e che, più tardi, partecipò alla rivista Acephale, nonché alla società segreta omonima, al Collegio di Sociologia, e stringerà amicizia con il pittore André Masson. Durante l'occupazione tedesca, Klossowski intraprese gli studi di scolastica e di teologia presso la facoltà domenicana di Saint-Maximin, poi a Lione presso il seminario di Fourvière e, infine, a Parigi, presso l'Istituto Cattolico. È in contatto con le reti della Resistenza. Alla Liberazione collaborò alla rivista ecumenica Dieu vivant. Ma, tornato alla vita secolare, sposò nel 1947 Denise Morin, una combattente della resistenza sopravvissuta al campo di Ravensbrück, e pubblicò un'opera clamorosa, Sade, il mio vicino. Nel 1950, il suo primo romanzo, La vocazione sospesa, è una delle trasposizioni delle vicissitudini della sua crisi religiosa. Ma la parte più importante della sua opera romanzesca è contenuta, da un lato, nella trilogia de Le leggi dell'ospitalità, che riunisce La revoca dell'editto di Nantes (1959), Roberte, questa sera (1953) e Il souffleur (1960) e, invece, in Le Baphomet, (1965 - Premio della Critica). Ha iniziato a disegnare all'inizio degli anni Cinquanta. Pierre Klossowski si è espresso anche nei saggi Le Bain de Diane (1957), (diretto da Simone Benmussa al Théâtre du Rond-Point nel 1986, con la voce registrata dall'autore), Un desiderio disastroso (1963) e, soprattutto, in un'opera esegetica, Nietzsche e il circolo vizioso (1969). Inoltre, al cinema, Klossowski appare come attore nel film di Robert Bresson, Au chance Balthazar (1966), così come in Roberte (1978) di Pierre Zucca, ispirato alla sua trilogia Le leggi dell'ospitalità. Ha collaborato anche alla scenografia di due film di Raul Ruiz, L'ipotesi del dipinto rubato (1979) e La vocazione sospesa. Dagli anni '80 si dedica quasi esclusivamente al disegno. Il nudo femminile e il seminudo, raffigurati nella narrativa erotica e sado-filosofica, sono motivi costanti nelle sue opere. Klossowski disegna fantasie che si realizzano solo sulla carta. Le allusioni letterarie sono innumerevoli: ai suoi stessi scritti, ai miti antichi, a Sade, Dumas, Mirbeau, Apollinaire e Bataille. Le mostre in Francia e all'estero dimostrano che la sua reputazione in questo campo non ha fatto altro che crescere. Morì all'età di 96 anni.