Francia
• 1958
Il rapporto tra ombra e luce è al centro del mio lavoro.
Biografia
Jérôme Borel è nato nel 1958 a Gap, in Francia. All'età di 16 anni inizia a dipingere in seguito ad una prolungata immobilizzazione dovuta ad un incidente stradale. Fu in questa data che decise di diventare pittore e di farne la sua attività principale.
Ha costruito il suo lavoro da autodidatta facendo una deviazione all'Università di Montreal, nel Quebec, per approfondire la sua conoscenza della storia dell'arte moderna e contemporanea.
Nel 1989-1990, un progetto collettivo sui pastori nomadi e il loro stile di vita sedentario lo ha portato a Gibuti con il sostegno del premio Villa Medicis Hors les Murs. Nel 1992 soggiorna all'Istituto Francese di Napoli. Nel 1995, con l'assistenza del Ministero degli Affari Esteri, si è recato in residenza in Sud Africa, a Johannesburg e Soweto. Nel 1997, l'Istituto Francese di Salonicco lo accoglie per continuare il suo lavoro grafico iniziato in Africa.
Lo si riconosce nella brillante osservazione di Jeff Wall per il quale la vera attività dell'artista non è quella di distruggere o attaccare violentemente la tradizione dell'immagine a cui appartiene, ma piuttosto di esplorarne la legittimità integrando una dimensione critica al suo lavoro.
Jérôme Borel ci racconta: “Dipingo quadri astratti con motivi figurativi. Ognuno di essi è una possibile risposta alle domande che l’esistenza pone”.
L'artista sviluppa un lavoro tanto potente quanto sottile, costruito da messaggi con una forte carica narrativa concentrandosi sulla decostruzione della propria immagine. Tra presenza e cancellazione, l'artista apre uno spazio mentale e immaginario, eminentemente letterario, se non cinematografico.
Presente in molte importanti collezioni pubbliche tra cui il Fondo Nazionale per l'Arte Contemporanea, la Biblioteca Nazionale di Francia e, dal 2017, il Museo d'Arte Moderna della Città di Parigi, l'artista presenterà un insieme unico di opere su tela e su carta.
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Ha costruito il suo lavoro da autodidatta facendo una deviazione all'Università di Montreal, nel Quebec, per approfondire la sua conoscenza della storia dell'arte moderna e contemporanea.
Nel 1989-1990, un progetto collettivo sui pastori nomadi e il loro stile di vita sedentario lo ha portato a Gibuti con il sostegno del premio Villa Medicis Hors les Murs. Nel 1992 soggiorna all'Istituto Francese di Napoli. Nel 1995, con l'assistenza del Ministero degli Affari Esteri, si è recato in residenza in Sud Africa, a Johannesburg e Soweto. Nel 1997, l'Istituto Francese di Salonicco lo accoglie per continuare il suo lavoro grafico iniziato in Africa.
Lo si riconosce nella brillante osservazione di Jeff Wall per il quale la vera attività dell'artista non è quella di distruggere o attaccare violentemente la tradizione dell'immagine a cui appartiene, ma piuttosto di esplorarne la legittimità integrando una dimensione critica al suo lavoro.
Jérôme Borel ci racconta: “Dipingo quadri astratti con motivi figurativi. Ognuno di essi è una possibile risposta alle domande che l’esistenza pone”.
L'artista sviluppa un lavoro tanto potente quanto sottile, costruito da messaggi con una forte carica narrativa concentrandosi sulla decostruzione della propria immagine. Tra presenza e cancellazione, l'artista apre uno spazio mentale e immaginario, eminentemente letterario, se non cinematografico.
Presente in molte importanti collezioni pubbliche tra cui il Fondo Nazionale per l'Arte Contemporanea, la Biblioteca Nazionale di Francia e, dal 2017, il Museo d'Arte Moderna della Città di Parigi, l'artista presenterà un insieme unico di opere su tela e su carta.
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