“Dipinti recenti dell’artista francese PATRICK CORNILLET presentano costruzioni austere in ambienti vuoti. Luoghi del non-spazio, frammenti di un'architettura enigmatica come lasciata sospesa dal suo visitatore. Ricordando un videogioco, questi dipinti tentano di spingere lo spettatore a seguire le loro complesse strutture in cerca di una via d'uscita. Ma non c'è scampo; in realtà non c'è più alcuna voce. Lo spettatore è intrappolato in uno spazio illusorio. Parole come 'severo' e 'nudo' vengono in mente guardando i nuovi lavori di PATRICK CORNILLET. Come nei suoi lavori precedenti, anche nelle strutture a prima vista statiche rimane percepibile un'impressione di movimento. La loro massa contrasta con lo spazio immateriale che la circonda e, come in un sogno febbrile, lo spettatore non ha alcun controllo sulle proporzioni delle strutture o sulle loro dimensioni. Lo spettatore fatica a dare un senso alle costruzioni concrete come modello; alcune immagini si riferiscono a strutture architettoniche, anche se è difficile immaginare che tipo di edificio potessero sostenere. Questa percezione, allo stesso tempo familiare e strana, rafforza il sentimento di alienazione che proviamo di fronte all'opera. In equilibrio tra i due, le immagini evocano le rovine di una società decaduta o forse una visione minacciosa del prossimo futuro. Stanno nudi come scheletri frammentati, privati del loro contenuto illusorio iniziale ma conservando intatta la loro singolare mistica. » MARIA BREGNBAK, storica dell'arte