Michele Cossyro
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Michele Cossyro

Italia • 1944

Biografia

Michele Cossyro Valenza nasce a Pantelleria il 16 marzo 1944. Fu allievo di Pericle Fazzini alla Scuola di Scultura dell'Accademia di Belle Arti di Roma. Negli anni '60 lavora nell'alta moda e i suoi gioielli vengono indossati dalle modelle della sfilata di Luigi Faraoni nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze. Nel 1969 e nel 1971, firmando prima Michele Valenza e poi Cossyro, vince il 2° e 4° concorso italiano per artisti orafi di Milano Il diamante nell'anello di fidanzamento e Diamanti oggi, sponsorizzati dalla De Beers Consolidated Mines Ltd.


Dal 1978 è titolare della cattedra di Decorazione nelle Accademie di Belle Arti di Catania, Urbino e Venezia; dal 1987 è titolare della cattedra di Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti dell'Aquila, che ha diretto dal 1987 al 1995. Ha insegnato Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Roma fino al 2011. Nel 2014 l'Accademia di Belle Arti di Roma gli ha conferito il titolo di: Maestro Accademico Emerito.


È stato membro del Comitato CIMAE del Ministero degli Affari Esteri dal 1990 al 1995 ed è consulente tecnico del Ministero delle Finanze e della Zecca dello Stato. Dal 1979 è direttore artistico della Salerniana di Erice. Vive e lavora a Roma.


Nel suo breve periodo iniziale di formazione e ricerca, l'artista esplora un approccio personale all'astrazione, con riferimenti vagamente surreali e fantastici. Una presenza costante nei dipinti e nelle sculture di questo periodo sono i piani leggeri e scoscesi in bilico, che esprimono disagio e temi socio-ecologici. L'attenzione all'ecologia e alla cultura del Mediterraneo, da sempre presente nel suo lavoro, si esprime e si focalizza nelle opere degli anni Settanta. È per lui che la critica inventa il concetto di Astrazione fenomenica, per spiegare la sua ricerca originale spesso espressa attraverso la Metafora.


Gli anni Settanta vedono: metafore del mare, strisce verticali, ganci, scafi, tappi, piume, opere-oggetto, ambientazioni, deframmentazioni, disseminazioni e installazioni, che espone alla Galleria Cortina di Milano e alla Galleria Artivisive di Roma. Verso la fine degli anni Settanta, e per tutti gli anni Ottanta, sempre riflettendo sullo spazio e sull'ambiente, Michele Cossyro esplora ulteriormente l'astrazione, partendo sempre da emozioni, ricordi e suggestioni mediterranee.


Nei primi anni Ottanta è tra i fondatori della Narciso Art, e realizza la serie di quadri d'angolo, chiamata appunto 'Narciso'. In questa serie sviluppa l'idea della follia della pittura, come Narciso, che si guarda e impazzisce In questi Parallel Worlds – Accordions, parti dipinte si alternano a sezioni di specchio. Sono anche opere aniconiche, in cui all’astrazione fenomenica si uniscono nuove scomposizioni, deframmentazioni e trucchi della percezione. Prosegue su questa linea fino alla fine degli anni ’80, quando la sua esplorazione di questi temi culmina nella serie: Stellar Derivations in mostra alla Galleria dei Banchi Nuovi di Roma.


A partire dal 1989, inizia a lavorare alla serie Nasse (nasse per aragoste), che prosegue per tutti gli anni Novanta. Le Nasse sono opere bidimensionali, note come Pictosculptures, che utilizzano le metafore della rete, della gabbia, della cattura, dell'inganno e della globalizzazione. Sempre negli anni Novanta si dedica a commissioni pubbliche e realizza numerose grandi opere di scultura e mosaici in tutta Italia. È infatti a questo periodo che vengono commissionate grandi opere di scultura, mosaici, vetrate e ceramiche per spazi ed edifici pubblici e privati.

Dal 2000 la sua produzione artistica si è indirizzata principalmente sulla scultura, mai dimenticata, con l'aggiunta di segni bidimensionali. Nell'ultimo decennio, Michele Cossyro ha utilizzato il bronzo e la ceramica, con installazioni e posizionamenti a parete che rendono la Scultura complice dei segni. L'oggetto scultoreo posto sulla parete interagisce con il segno - un disegno lineare sul muro - e tra l'opera scultorea e il segno si instaura un nuovo dialogo. L'oggetto scultoreo e il segno, come una sinopia, fanno sì che l'opera perda la sua fissità e diventi un'opera aperta in divenire secondo la trasformazione del segno. Questi due elementi inscindibili, linea e scultura, sono alla base del suo lavoro degli ultimi anni, e includono Metafore di viaggio, Echi dal fondo, Abissi, Interspazio e Buchi neri. Le opere di Michele Cossyro sono presenti in musei italiani e stranieri, in collezioni pubbliche e private. Informazioni sull'opera di Cossyro sono state pubblicate dal 1973 a oggi.

Nel corso della sua lunga carriera ha preso parte alla Quadriennale di Roma (1975, 1986, 2005), alla Biennale di Venezia (1984), alla Biennale di Milano (1989), ad Art Basel (1983) e alla Biennale di Mentone (1974). Ha esposto in oltre sessanta mostre personali e in numerose collettive in Italia e all'estero e le sue opere sono presenti in importanti musei, gallerie pubbliche e private e spazi pubblici.

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