

Biografia
L'arte è un modo di vivere. Per Carlos Alejandro, l'arte è l'arte del quotidiano.
Esplora la diversità degli oggetti comuni creati dall'uomo, riassemblandoli e creando cose nuove, cose che esprimono una nuova idea.
Utilizza il concetto Dada per elevare oggetti banali di uso quotidiano, trasformandoli in opere d'arte con l'intento di mettere in discussione e rinnovare le fondamenta delle nostre convinzioni.
Nato a Francoforte, in Germania, ordinato dal destino, nato da madre colombiana e padre portoricano, che a quel tempo era di stanza lì con l'esercito degli Stati Uniti. Da allora, il suo interesse per le arti visive è cresciuto ed è così che ha deciso di studiare Graphic Design presso l'Università UJTL di Bogotà.
Dopo aver terminato gli studi, ha intrapreso un percorso diverso e ha lavorato approfonditamente sull'aspetto visivo, il che lo ha portato a partecipare a una serie di mostre d'arte e design.
La mancanza di opportunità e la sua riluttanza a conformarsi lo spinsero a recarsi negli Stati Uniti per inseguire il suo sogno di diventare un artista.
Nel suo lavoro, Carlos Alejandro utilizza una vasta gamma di materiali non convenzionali, come pillole, capelli, tappi di bottiglia, bacchette cinesi, ecc.
Prende oggetti comuni dal loro contesto e, usando tecniche diverse, li trasforma in opere d'arte, dando vita a un'interessante fusione eclettica con una forte influenza del Dada. Nei suoi soggetti, si nota una grande preoccupazione per l'aspetto sociale dell'essere umano che, per Alejandro, raggruppa l'universalità del suo ambiente, dimostrando un punto di vista personale che può mettere le cose in prospettiva, estendendo possibili risposte a questioni di vita comune come i diritti umani, la spiritualità, il consumismo, il riciclaggio, ecc.
Oltre alle sue mostre in galleria, ha partecipato a scambi culturali, workshop e conferenze. Ha anche lavorato nel design degli interni per spazi commerciali a Miami e Portland, Oregon.
