Gustavo Díaz Sosa

I dipinti criptici di Gustavo Díaz Sosa, nato nel 1983 a Cuba, gli valsero la medaglia d'oro delle Belle Arti a San Alejandro, dove in seguito divenne insegnante di pittura. Ha studiato incisione, litografia e serigrafia tra il 2004 e il 2007 e si è presto interessato a Joseph Beuys e Anselm Kiefer da cui ha preso in prestito alcune tecniche. Il suo universo oscuro si ispira ai romanzi di Kakfa e Orwell che trattano generalmente della sottomissione umana allo Stato. I suoi dipinti proiettano un'“epoca di apostolato” in cui gli uomini, in cerca di libertà, vagano solitari e cercano di sfuggire ai dogmi della società. I suoi minuscoli personaggi vagano senza meta in un mondo al di là di loro, cercando di posizionarsi tra il bene e il male. Il bianco e nero, così come il seppia, accentuano l'aspetto impersonale e uniforme di questa massa umana disinvolta. In particolare utilizza le tecniche cinematografiche per mettere in scena le sue riflessioni sulla società in cui vive.