Sébastien Fery-Voignier

Il mio nome d'arte è Sébastien Féry-Voignier. Questi sono i rispettivi nomi dei miei genitori che hanno temperamenti diametralmente opposti. La dualità mi caratterizza. Sono uno scrittore-regista di cinema e sono un pittore. Mi sono formato nella 7° arte, tuttavia sono autodidatta nell'arte pittorica. Ho imparato collaborando con altri artisti e praticando per vent'anni. Tecnicamente utilizzo molto l'aerografia acrilica che mi consente di ottimizzare gli effetti di esplosione di luce. Mi piace dipingere opere simboliche nell'architettura minimalista e fantasy. Cerco l'armonia tra il naturale e l'artificiale.

Tra il naturale e l'artificiale non posso scegliere. Ne ho bisogno tanto quanto l'altro. Sta quindi a noi trovare la lega migliore. Alla ricerca dell'armonia. Più in particolare quello tra il naturale e l'artificiale. Due antagonisti che si uniscono e si rispettano per dare forma a un futuro promettente. Il mio approccio artistico è quindi ottimista.

I miei espedienti sono: Scoppi di luce, la sfera (simbolo di vita e armonia), rilievi “trompe l'oeil" o dettagli vuoti, la mia firma come parte integrante dell'opera. Le mie gamme di colori ricorrenti sono il blu e il giallo.

Ispirata da molti artisti di tutti i generi, la mia ricerca si sforza di creare opere simboliche ed emblematiche. Se non altro per evidenziare l'importanza dell'arte nel mondo e nella vita umana. Mi piace convincermi che un'opera d'arte generi potere spirituale.

Recentemente l'ho sentito in un dialogo cinematografico: “I dilettanti cercano il sole, guai a loro. Il potere resta nell'ombra. »

Mi considero quindi un dilettante che nel buio non smette mai di cercare la luce. Questo splendore chiamato “speranza" che mi permette di inventare, evolvere e amare. Un dilettante che vuole solo condividere questa emozione. Colui che ci dà la forza di resistere.