Louisa Rampon

“Affascinato dalla meravigliosa natura dell'uomo, spaventato dalla sua audacia distruttiva, non ho mai smesso di cercare di comprendere questa dualità.

Sperando in una timida risposta alle mie domande, ho trascorso due anni alle Belle Arti di Valence. Poi lascio la Francia per Haiti.

In questo meraviglioso paese con le sue cicatrici profonde, ho scoperto danze secolari e sacre e la cultura animista. Da questa ricca esperienza riporterò il desiderio di cercare il contatto con gli elementi, la natura e, naturalmente, il ritmo.

Nel 2009, ho partecipato ad un laboratorio sul volume e sulla terra sotto la guida di Patrice Rozand, scultore. Inizia quindi un incontro profondo e fruttuoso con il volume. Attraverso la scultura la mia ricerca continua. Interroga la dualità, l'alterità, il corpo, lo spazio, i nostri misteri, la storia.

Prova a penetrare nelle profondità dell'essere, a conoscere i suoi meandri, le sue zone oscure e quelle anche fertilizzanti.

Incontrare ciò che fa l'uomo, e soprattutto cercare di confrontarmi sensibilmente con l'atto creativo, con la fonte della vita. Parlo dell'uomo senza nominarlo. Nella forma e nella materia, è in sintonia con i regni animale, vegetale e minerale. Queste creature viventi che emergono dal mio lavoro sono indefinibili. Si estendono dalla materia, creano sorpresa, interrogano, destabilizzano. Ci spingono fuori dalla nostra zona di comfort. Dove il controllo è possibile. Dove mettiamo a tacere l'ignoto.

Attraverso il mio lavoro, cerco di invitare l'indicibile, di confrontarci con esso."