
Biografia
Nato nel 1958 a Mons, Belgio.
1987 - presente: Professore di grafica e pubblicità alla Haute Ecole
1986 - 1987: Assistente presso l'Accademia reale di belle arti - Bruxelles
Laboratorio di arti grafiche e comunicazione pubblicitaria
1979 - 1980: Laboratorio di disegno presso l'Accademia di St Josse-Ten-Noode
1979 - 1983: Laboratorio di grafica presso l'Accademia reale di belle arti di Bruxelles
Diploma di Belle Arti con il massimo dei voti
Premi e ricompense
1983: 1° premio per professionisti dell'agenzia pubblicitaria Young & Rubicam, Belgio
1985: 19° vincitore della Triennale dei giovani artisti dell'Hainaut, Belgio
2000: Premio del pubblico del Lion's Club di Philippeville, Belgio
Pittura astratta materialistica dei colori della vita
Nell'approccio di Eric Pasture all'astrazione materialista, il suo gusto fisico, quasi artigianale, per una materia è misurato, una pasta liscia stesa, pettinata, lisciata, resa setosa come una tunica, oppure schiacciata, incanalata, stesa dalla spatola che la costringe, portandola tornare nelle aree piatte, lasciando spazio alle labbra bagnate o ai bordi delicati. Il rosso, colore del fuoco e del sangue, ha però la stessa ambivalenza simbolica di quest'ultimo, senza dubbio, visivamente parlando, a seconda che sia chiaro o scuro. Con questo unico colore maggiore, ricco di tutti gli altri, l'artista conduce e racconta il suo mondo, fatto di movimento e trattenuta, ombre e chiarezza, slanci e riposo. Quando la luce esterna si fonde con queste campiture pittoriche, si diffonde in infinite sfumature che non stancano mai il nostro sguardo.
I dipinti di Eric Pasture ci forniscono alcune risposte a questa domanda persistente e aperta quanto quella dell'umanità: come catturare i colori del mondo in una costruzione universale? Apparentemente la realtà è piena di colori, ma i colori, in realtà, non esistono. Quelli che vediamo dipendono dalla luce che il mondo esterno dirige verso i nostri occhi, ma le idee di “rosso” nascono solo nelle profondità del nostro cervello. I colori quindi non sono solo le “gesta della luce” come diceva Goethe: sono anche le mie gesta. Usiamo noi stessi per adornare il mondo e lo facciamo per noi stessi.
Nationalità