Sergio Ferro è nato il 25 luglio 1938 a Curitiba, Brasile. Pittore, architetto e insegnante, fu condannato all'esilio in Francia dalla dittatura militare che governava il suo paese negli anni '70. Da questo momento in poi, la sua opera pittorica, al singolare e al plurale, non avrà più continua ad arricchirsi, tra eleganza e violenza , classicità e modernità, per essere riconosciuti oggi in tutto il mondo. Dopo il diploma in architettura, conseguito presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica di San Paolo nel 1962, completò il terzo ciclo di museologia e sviluppo urbano che completò nel 1965. Dal 1962 al 1968 insegnò composizione e arti plastiche presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica di San Paolo nel 1962. Scuola Superiore di Disegno di San Paolo, storia dell'arte ed estetica presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica dell'Università di Brasilia. Fondò, con Rodrigo Lefèbre, un laboratorio di architettura al quale avrebbe poi aderito Flavio Imperio. Entrò in contatto con i movimenti libertari che si opponevano alla dittatura in Brasile e aderì all'ALN (Aliança Libertadora Nacional). Fu esiliato in Francia nell'aprile 1972 dove ottenne una cattedra presso la Scuola di Architettura di Grenoble. A partire da questo periodo si dedica sempre più alla pittura, sia monumentale (affreschi murali di Villeneuve e della scuola di Joseph-Valier) che su tela attraverso la quale sviluppa il suo stile "manierista contemporaneo" così caratteristico. Fu subito riconosciuto e le sue opere furono esposte a Grenoble, Lille, Lione, Parigi, San Paolo (Memorial da América Latina). Ha guadagnato fama internazionale grazie, in particolare, al gallerista Waldir Simões de Assisi. Ha risposto a commissioni per grandi composizioni, in particolare per la Igreja dos Fundadores de Curitiba, il Memoriale del V Centenario del Brasile o l'Universidade Positivo de Paraná.
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