Nel

Nel si dedica da vent'anni alla pittura astratta e istintiva, oltre che alla scultura su pietra e metallo forgiato. Di formazione scientifica, ha iniziato la sua carriera in un ambiente industriale combinando design e ricerca automobilistica. Nel 2005 lascia il settore per dedicarsi interamente alla sua attività artistica. Per due anni si forma in arteterapia con Catherine Mazarguil, presso l'atelier Laurier Rouge a Coussegrey (89), mentre impara a tagliare la pietra con JP Julien. Dal 2006 al 2011, ha diretto il proprio laboratorio di arteterapia presso l'ITEP de Brunehaut a Morigny Champigny (91), una struttura per bambini con gravi difficoltà di integrazione. Nel 2008 crea a Orléans “L'Atelier des Tartines”, luogo di espressione e di mostre, dove gestisce un laboratorio per bambini e adulti, incentrato sul percorso artistico attorno ai materiali e al colore favorendo la libertà di espressione di ognuno. Nel 2010, ha creato “Filambul”, una performance artistica con Delphine Bordat (musicista) e Adrienne Bonnet (lettrice), sotto forma di lettura accompagnata da musica e performance visiva. Il 2013 segna la realizzazione di un libro d'artista con le lezioni di storia dell'arte del secondo anno del liceo Alain Fournier di Bourges (18). Nel utilizza la fotografia anche come mezzo per riconquistare l'immaterialità della realtà, come testimoniano i suoi ultimi lavori, “Cappuccetto Rosso” (fotografie e dipinti) e “La donna e il numero 7” (creazione di un'opera che sposa la scrittura in la forma degli haiku, degli schizzi e dei ritratti fotografici). Nel vuole essere istintivo. Dipinge non appena germina un'idea, senza necessariamente pensare interamente alla tela. Il risultato finale raramente assomiglia al lavoro inizialmente pensato. Le tele sono dipinte velocemente, in modo che l'opera esprima un pensiero in un dato momento. La pennellata e il colore sono legati all'emozione e nient'altro. La tela diventa allora ricettacolo delle emozioni, delle sensazioni, degli eventi dell'artista. Dipinti della maturità, che sottolineano la tragedia dell'estasi come condizione fondamentale dell'esistenza. Lo scopo è esprimere l'essenza stessa del dramma umano Un momento, una tela, nella costante preoccupazione per l'atto del dipingere. Espressione invece di processo. Dietro il lavoro di Nel si nasconde un lato anarchico. La spontaneità che lo definisce presuppone una deviazione da un classico passaggio di creazione. Niente schizzi, niente pensieri lunghi su una tela, a differenza della maggior parte dei suoi coetanei. Il suo metodo pittorico è originale e talvolta può essere considerato poco ortodosso: Nel mescola materiali, olio, acrilico. Lavora sullo spessore, le sue tele non conoscono il tocco del pennello. Il coltello prende il suo posto, affermando i graffi dell'artista. Con questo strumento può lavorare al tocco, modificare il suo lavoro come meglio crede, rielaborarlo, aggiungere materiale. I colori sono scuri ma equilibrati. Il rosso viene a combattere l'oscurità dell'onnipresente nero. Anche se in alcuni dei suoi dipinti si possono osservare esplosioni di colore, questi rimangono oscuri. Possiamo anche notare diverse gamme di colori che appaiono nelle sue opere, che saranno lavorate su tutta la tela. Nel inizia con una gamma e ci lavora finché non è esausto. Infine la simmetria: le tele sono spesso tagliate da una linea verticale o orizzontale regalando un'opera che non finisce, che è senza limiti. È un lavoro di fantasia quello che si realizza poi. Alcuni potrebbero vedere una connessione con la terra, attraverso questa linea che parte da terra, o anche una dualità tra il mondo di sopra e il mondo di sotto, così come altri potrebbero vedere una separazione, una frattura, che somiglierebbe quindi al carattere ribelle di Nel.