Arnaud Prinstet

Arnaud Prinstet è stato esposto all'arte fin dalla tenera età. Sua madre è un'insegnante di disegno e sua nonna conserva con cura tutti i risultati di sua figlia. Durante la visita a sua nonna, Arnaud si sente come se fosse in un museo. Si è rivolto all'Arte, deluso dal suo lavoro universitario dopo gli studi di ingegneria. Ha poi preso lezioni di disegno. Ha deciso di studiare in un'accademia d'arte a New York, dove si è dilettato in pittura, scultura, disegno e incisione. Ma la sua scelta è già stata fatta e sarà la pittura. Arnaud è sempre stato affascinato dal viso. Per quello ? Perché tante emozioni vengono trasmesse attraverso le espressioni facciali. “Il volto è qualcosa che tocca il mistero della persona”, spiega. E perché proprio l'autoritratto? Perché per lui l'esercizio dello specchio è un esercizio spirituale. Mette così in discussione la vita, questa ricerca esistenziale che tocca tutti. “Ciò che mi interessa è questo paradosso tra l’immagine di noi stessi e quella che gli altri ci riflettono. Mi concentro su ciò che c'è oltre questo volto. Da 10 anni Arnaud Prinstet dipinge ogni giorno il suo autoritratto. Attraverso questo esercizio regolare, cerca di raggiungere l'universalità garantendo al tempo stesso di essere sempre autentico: “Lavoro tutto d'un fiato, senza ritocchi”. I ritratti si evolvono man mano che lui si evolve e progredisce.