
Un'opera originale. Un'ispirazione rinascimentale totalmente padroneggiata, accompagnata da audaci graffiti. La perfetta alchimia tra classico e contemporaneo.
Biografia
Nato nel 1958 a Lione. Vive e lavora nelle Alpi Marittime.
"Se la persistenza della pratica del graffito inciso il più delle volte sull'intonaco di un muro o sulla corteccia di un albero non smette mai di stupirmi, altrettanto incantevole è l'immutabile bellezza del ritratto fiammingo e del suo oceano di volti. Entrambi nati da un sistema codificato, instancabilmente ricominciato, la loro incredibile presenza tuttavia trascende il tempo.
Praticando apertamente l'idea di una storia dell'arte al centro della mia produzione artistica, l'uso della vernice è stato essenziale, donando lucentezza e durezza al dipinto. In effetti, la famosa “lucentezza" di cui parlava Van Eyck, questa lucentezza vicino al vetro, alle vetrate, anche vicino a un'epidermide che dovrebbe proteggere un mondo organico, è fragile.
Allora scrivere, graffiare, graffiare, graffitare qualsiasi superficie dipinta, in modo da rendere problematico ciò che, in passato, era evidente, senza contraddire il dipinto, ma affermandolo diversamente.
Nella vertigine del mondo dove tutto vacilla, dove non esiste più un modello affidabile, l'immagine dimostrerà ancora la sua capacità di abbagliare, il suo potere di essere, di esistere finalmente così come è concepita?
Vedere, guardare, osservare, ammirare".
Daniele Airam
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