François Boucheix è nato nel 1940 in una fattoria isolata nel cuore dell'Alvernia. A quindici anni, in seguito alla morte del padre, che lo segnò profondamente, François è costretto a lasciare la scuola per lavorare. Molto presto dedica il suo tempo libero alla pittura, fino a tarda notte, e si appassiona ai pittori surrealisti. Nel 1960, chiamato alle armi, portò con sé tele e pennelli in Tunisia. Dopo pochi mesi gli viene chiesto di esporre le sue opere al Circolo degli Ufficiali: François Boucheix aveva 20 anni, questa era la sua prima mostra. Costretto a tornare in Francia senza i suoi quadri, ne distribuì la maggior parte ai suoi compagni e agli ufficiali per i quali aveva simpatizzato, trattenendone solo quattro che avrebbero passato come meglio potevano la dogana tunisina. Nel 1964, rispondendo ad un annuncio sul quotidiano l'Aurore, François Boucheix si reca a Parigi e si reca alla galleria di Sèvres per presentare il suo lavoro. Bernard Bellaïche si lascia subito sedurre dall'originalità del suo stile e gli fa firmare un contratto in esclusiva per 5 anni. La prima mostra di Boucheix alla Galerie de Sèvres, l'anno successivo, fu un successo. Era adorato da tutta Parigi, stabilì un rapporto di amicizia con Salvador Dalì e tenne una serie di mostre in Francia e poi in tutto il mondo. François Boucheix è un sinesteta: *sente* il colore. I suoi dipinti, di grande poesia, non sono solo opere pittoriche: sono anche, per chi sa leggerli, opere *musicali*, partiture di colori ritmate da una composizione colta e dal ricorrere dei suoi elementi preferiti. Il suo lavoro è segnato anche dalla musica classica. Nel 1990, su consiglio del suo amico César, François Boucheix si cimenta nella scultura e realizza più di 70 modelli in bronzo. Nel 2007 ha aperto un museo personale nella città termale di Vichy. Essendo la pittura una funzione vitale per lui, continua a dipingere quotidianamente. Boucheix si considera l'ultimo dei surrealisti, di un surrealismo “sognante”.
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