

Biografia
Pietro Morando (Alessandria 1889-1980). Studiò occasionalmente all'Accademia Albertina di Torino; una borsa di studio (1913) gli permise di iscriversi ai corsi di pittura dell'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Conosce Angelo Morbelli di cui frequenta la bottega e condivide temporaneamente la passione per il puntinismo. Il suo amore per il disegno lo portò a realizzare numerose opere, anche utilizzando i poveri mezzi di fortuna che la Prima Guerra Mondiale gli concesse. Realizzò così tragici disegni di guerra (quasi un resoconto) che furono poi pubblicati nel volume "I Giganti", con la presentazione dello scultore casalese Monferrato Leonardo Bistolfi. Frequenta per decenni lo studio milanese di Carlo Carrà, con il quale condivide, oltre che amicizie, confronti e scambi culturali nel campo della pittura.
Si distingue per lo stile semplice e incisivo e per il colore intenso e il tratto deciso, con cui dona forza e vita, ma anche poesia, ai suoi soggetti, quasi sempre poveri, facchini e contadini, nonché scorci di la sua città e la campagna del Monferrato. Espone alla Promotrice di Torino dal 1920 e partecipa alla Quadriennale di Roma e alla Triennale di Milano. Espone alla Biennale di Venezia nel 1924, 1926, 1928, 1932, 1934, 1948, 1950, 1956. Le mostre presso la promotrice degli anni Cinquanta si svolgono con il giovane alessandrino Franco Sassi, allievo di Bozzetti e suo grande estimatore pittore in questione. Le opere di Morando si trovano nel Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e nella Pinacoteca Civica di Alessandria.
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