Fadia Haddad
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Fadia Haddad

Libano • 1959

Biografia

Nato a Beirut nel 1959 1983 Accademia libanese di belle arti, Beirut, Diploma in pittura 1988 Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts, Parigi, Diploma in arti plastiche È tutta la potenza e la poesia delle arti primitive, a cui si ispira la serie di maschere che riaffiorano nel suo lavoro. Le composizioni sono spesso verticali e complesse nella loro esecuzione. Le linee e i colori si mescolano per comporre disegni sempre diversi e di ispirazione figurativa dove tutto è simbolo di una serie che potrebbe continuare all'infinito e dove l'artista dà libero sfogo al suo istinto e alla sua fantasia. Totem, Uccelli, Maschere, tre soggetti su cui Fadia lavora incessantemente. I totem col tempo scomparvero, lasciando il posto agli uccelli, poi alle maschere. L'interesse dell'artista per le arti primitive non era cosciente quando iniziò il suo lavoro. All'inizio i suoi totem erano dislocati, frammentati nello spazio, poi poco a poco hanno preso forma. Questo tema ha dominato il suo lavoro per sei anni, ma già l'uccello è apparso introducendo nuove forme: rotondo, appuntito, in volo, in posa... I colori che Fadia Haddad maneggia magistralmente catturano lo sguardo e si impossessano di chi li guarda. Queste maschere non nascondono nulla, sono forme che ci abitano, non nascondono, ci rivelano. Se certi motivi evocano figure scolpite in Africa è perché a contatto con un simile oggetto Fadia radicalizza la sua aspirazione ad una certa idea di purezza. Le maschere di Fadia sono come il resto del suo lavoro, riflettono e rilasciano energia. Fadia è in perpetuo movimento. È questa energia che dà equilibrio e diversità alla sua creatività. È attraverso la filosofia taoista che l'artista è riuscita a raggiungere uno stato mentale e fisico in cui è sia dentro che fuori dal suo lavoro. Medita sempre prima di iniziare a dipingere per tendere verso questa perfezione. Il suo modo di lavorare è insolito. Lavora distesa a terra e su più quadri contemporaneamente, stende 3 grandi quadri, ovvero 20 pezzi di carta e si sposta dall'uno all'altro. Da lì deriva la sua libertà nel movimento e nel colore. Si muove come una ballerina tra le sue opere. Raggiunge effetti di evaporazione unici, quasi nulla perde. Tutto dove quasi evapora. Collezione permanente dell'Istituto del Mondo Arabo (IMA) Collezione della Barjeel Art Foundation Collezione del Patrimonio dell'Umanità, memoria artistica del XX secolo. Aste del secolo: Drouot Paris, Sothebys London, Christie's Dubai Sale Collezioni private: Tra gli altri: Saleh Barakat, Joseph Kirszenberg, Marc e Michèle Vence, Alice Mogabgab, Fahd Hariri, Roger Azar, Ton Vink, Les Centaures, Alphonse Philips, Rolf Philips, Raphaël Phillips, Odile Finck, Eric Beccafico...
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Pittura, Partition légendaire, Fadia Haddad

Partition légendaire

Fadia Haddad

Pittura - 92 x 73 x 3 cm Pittura - 36.2 x 28.7 x 1.2 inch

4.000 €

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