Joan Hernández Pijuan

Joan Hernandez-Pijuan, nato nel 1931 a Barcellona, ​​è, per il suo talento nell'arte della figurazione geometrica, un artista notevole del XX secolo. I suoi dipinti sono stati esposti nelle più grandi istituzioni: alla Biennale di Venezia, al Museo Guggenheim di New York, al Museo di Buenos Aires negli anni Sessanta, e nel 2003, due anni prima della sua morte, ha avuto luogo una sua retrospettiva al MACBA.

Si formò alla scuola della Llotja poi alle Belle Arti di Barcellona e Sant Jordi. Si trasferisce poi a Parigi dove impara la litografia e l'incisione. Cominciò ad interessarsi alla pittura americana del dopoguerra, quella di Franz Kline per esempio, e produsse diverse tele in bianco e nero. Negli anni '70 cresce l'interesse per gli oggetti e lo spazio e Joan Hernandez-Pijuan si unisce a questo nuovo movimento a scapito dell'espressionismo da lui praticato.

Molto laconico, il suo lavoro si ispira ai paesaggi catalani, cerca di dipingere “l'emozione dell'assoluta quiete di una giornata estiva”. Questo ci dà una buona idea dei pigmenti presenti nella sua tavolozza di colori: generalmente giallo, ocra, verde, rosa, così come i simboli ricorrenti che vi si possono trovare: case, alberi, nuvole... Questi elementi, a volte raschiate con una spatola, si stagliano su uno sfondo monocromo bianco, grigio, verde o nero per trasportare nel mondo delle emozioni, come si esplorasse il silenzio.

A partire dagli anni '60 il suo riconoscimento fu mondiale. Ha vinto numerosi premi tra cui il National Art Prize nel 1981 e il National Geographic Prize nel 2004.