
Yayoi Kusama
Giappone
La performance è il luogo in cui avviene l'alchimia.
Matthew Barney è un artista americano nato a San Francisco nel 1967. Artista versatile, divenne rapidamente una figura importante nell'arte contemporanea nota per il suo lavoro nel disegno, nella fotografia, nei film, nella scultura... Nel 1988 l'artista si laureò a Yale dopo aver studiato medicina e poi seguire l'educazione artistica Dopo la laurea, l'artista si trasferisce a New York nel 1991 dove inizia subito ad esporre le sue creazioni.
L'artista è interessato innanzitutto alle performance del corpo: utilizza il proprio corpo come veicolo artistico e utilizza materiali viscerali come mezzi espressivi. Per questo ha trasformato la galleria Barbara Gladstone di New York in una sala pesi dove si sottoponeva a dure prove di resistenza fisica Tutte le sue installazioni e performance sono costituite da personaggi, luoghi e oggetti ibridi.
Matthew Barney è noto essenzialmente per il suo ciclo di cinque film Cremaster realizzati dal 1994 al 2002. Con questa serie l'artista impone il suo universo: presenta esseri ibridi, un corpo immaginario Per la realizzazione di questo progetto l'artista si emancipa dai confini tra le discipline artistiche; mescola cinema, performance e scultura. I temi evidenziati sono l'atletica e l'identità sessuale che sono al centro del lavoro dell'artista. Nel 2002 Art Press sottolineava: “Il Ciclo Cremaster è uno dei progetti più singolari e compiuti della creazione contemporanea in termini di estetica, complessità e implicazioni”. Per la produzione di questi cinque film della durata totale di sette ore, Matthew Barney ha voluto riprodurre in particolare il movimento di ascensione provocato dalla contrazione del muscolo cremastere.
Nella serie Drawing Restraint, iniziata nel 1987, l'artista impone ostacoli come trampolini, elastici e rampe per complicare la creazione delle sue opere. L'artista mette in discussione la questione del genere attraverso le sue opere, inverte la rappresentazione della mascolinità lasciando che nelle sue opere appaiano pochissime parti genitali delle creature.
L'artista è stato esposto alla Fondazione Cartier nel 19995, alla Biennale di Lione nel 2013, al MoMA in varie occasioni e al Museo Guggenheim.
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