La natura vivace di Thierry Pertuisot:
Il motivo floreale, per un pittore alla ricerca della grande figura astratta della natura, del suo segreto nella curvatura senza modello della realtà, è solo un punto di vista ravvicinato sulle disseminazioni frattali che testimoniano l'energia delle forme tanto quanto le forme di energia. Un semplice fiore è anche un momento dell'espansione dell'universo.
Per questo Big Bang dell'immagine, Thierry Pertuisot ha preso pretesto dalle visite ai Jardins de Métis in Gaspésie: da un'opera all'altra, queste efflorescenze compongono una sequenza caleidoscopica dove ritroviamo nella sua varietà espressiva tutta l'arte del pittore di serie monumentale raffigurante la quadrupla radice cara ad Empedocle. Ma la fragilità del soggetto non impedisce in alcun modo questo equilibrio di poteri: freddo e caldo, umido e secco sono qui incarnati dal colore ad olio e dall'oro su tela.
L'interazione delle qualità elementari produce questa energia che è di volta in volta impetuosa o circoscritta. Voltando le spalle alle nature morte di un Breughel di velluto, Pertuisot realizza le sue composizioni floreali a partire da fotografie, utilizzando la pixelizzazione come vettore estetico: l'unità di misura della definizione di un'immagine digitale, questo elemento ottico che ne costituisce la griglia, l'artista lo estrapola in sezioni di 5x5 cm che muove in maniera combinatoria, utilizzando occasionalmente formule matematiche come la celebre sequenza di Fibonacci declinata dalla Sezione Aurea.
Soprattutto pittore, Thierry Pertuisot appartiene a una nuova generazione di artisti che si confrontano con la natura vivente in una sfida senza fuga concettuale dalla tela. Niente è ancora spento per l'occhio. Il motivo del paesaggio in sé, una frequenza dello sguardo regolabile all'infinito tra il caos fotonico della prima impressione e la fissazione sensibile della luce nel suo rapporto con il tempo umano, copre sostanzialmente l'intero campo ottico - dalla vista che si perde fino al dettaglio immediato cosa sono questi fiori o il loro riflesso.
-Hubert Haddad
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