Facendo seguito a una recente mostra intitolata Les Âmes Bleues, presentata nel 2023 alla galleria Le Petit Prieuré, Avant L’été riprende come filo conduttore l’esplorazione del ritratto come vettore di soggettività. Se questo tema occupa un posto preponderante nell'opera di Mathilde Polidori è perché ci permette di cogliere, in pochi tratti, una gamma articolata di espressioni e di lavorare così sulle emozioni che esse ci regalano.
Che sia rappresentato stilizzato, schematizzato, idealizzato, decostruito o realistico, il volto è sempre rimasto, attraverso i secoli, connesso a una forma di umanità. Si dà nella manifestazione di un'intimità che appare e suscita un sentimento di prossimità in chi la guarda. Perché i volti certamente disarmano e influenzano le nostre stesse emozioni.
È in questa prospettiva che Mathilde Polidori ha scelto di rappresentare i suoi cari, genitori e amici, costituendo una tavolozza di vedute con cui lavora sulla materia stessa delle nostre emozioni. I suoi ritratti sono a volte frontali e inquietanti, a volte persi nel tempo sospeso. I soggetti sembrano respirare a pieni polmoni il piacere senza precedenti del momento. Si avverte la soddisfazione di stare insieme, di vivere una passione, di godere dello scorrere del tempo, in una disponibilità specifica al sogno ad occhi aperti e all'introspezione, anche alla meditazione.
I volti sono vicini tra loro, quasi incastrati come in un puzzle, un modo per esprimere la complicità che si instaura tra persone che vivono sulla stessa lunghezza d'onda. Perché c'è molta complicità nei ritratti realizzati da Mathilde Polidori. Questi ritratti fanno da contraltare a rappresentazioni di abbracci in cui i duetti, talvolta sospesi in un bacio, dimostrano tenerezza amorosa su uno sfondo di presunto romanticismo.
Mathilde Polidori trae ispirazione dal proprio lavoro fotografico, che le ha permesso di conservare negli anni diverse migliaia di foto d'archivio. Lavora esclusivamente con pittura ad olio su tela di lino. Solo questo mezzo gli dà la possibilità di svuotare il materiale, grazie al suo tempo di asciugatura prolungato, preservando una superficie liscia dove gli strati si sovrappongono sottilmente. Se l'artista predilige questa tecnica della tinta piatta, è per far emergere i suoi motivi poco a poco, come se si trattasse di raggiungere l'emozione nel cuore stesso dell'anima.
Per dare vita ai suoi ritratti, Mathilde Polidori gioca sui contrasti tra ombre e luci, utilizzando colori che si allontanano dalla realtà, un approccio che le permette di tessere un legame tra la poesia dei colori e la ricchezza emotiva dei soggetti rappresentati. Per i quindici oli su tela di Prima dell'estate, è prevalentemente giallo, ma anche rosso vivo, addolcito dall'arancione e dal rosa, e da alcune aggiunte secondarie di blu e verde. Questi colori luminosi e caldi ci immergono in un mondo caldo e sensuale. A differenza della tavolozza utilizzata per Blue Souls dove dominavano i toni del blu reale, del sabbia e del marrone. La presente mostra annuncia così il periodo estivo, una magica parentesi dove il tempo, come sospeso, diventa promessa di relax, libertà ed evasione. Ciò che emerge è un'impressione di luce solare mista a sensazioni di tepore primaverile.
Mathilde Polidori cita molti artisti coloristi a cui si ispira, sia per il materiale, le aree piatte che il lavoro della linea: Wayne Thiebaud, Alice Neel, Georgia O Keeffe o anche Pierre Bonnard, Claire Tabouret o Suzanne Valadon, influenze che attraversano le più diverse epoche e movimenti artistici, che tuttavia condividono una sensibilità comune.
Per la mostra personale Before Summer in programma durante la fiera internazionale d'arte contemporanea Art Paris, Mathilde Polidori ha scelto di allestire nel cuore del Marais, nella galleria Le Petit Prieuré, un bozzolo ideale per la presentazione dei suoi dipinti intimi. Seguirà la prima mostra istituzionale dedicata all'artista, Le Temps rêve, che si terrà al Museo Edgar Mélik di Cabriès-en-Provence, dal 18 aprile al 9 giugno 2024. Presenterà una quarantina di dipinti e opere d'arte. disegni. Sarà questa l'occasione per raccogliere un'altra sfida, quella degli spazi dedicati alle sue opere, ovvero come investire di un soggetto intimo le stanze sproporzionate di questo castello-museo.
Agathe Anglionin, curatrice della mostra
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