Per l'inizio dell'anno scolastico 2024, il Réservoir Sète offrirà una nuova mostra orgogliosamente chiamata (De)costruzione.
Metterà in evidenza 7 artisti di talento con stili e tecniche profondamente impegnati. Sotto le mani dei protagonisti che lo hanno plasmato, questo tema, per quanto potente possa essere, si rivelerà friabile, persino arioso.
Costruire per decostruire, poi ricostruire, fare e disfare, rompere, rimettere insieme, macinare, saldare... l'ordine delle parole potrebbe quasi essere invertito. Un viaggio di andata e ritorno infinito, un viaggio paradossale, genesi di tutta la produzione ed essenziale per la creazione portata avanti dagli artisti Julien Barriol aka No Luck, Mathieu Bureau, Thomas Canto, Jean Denant, Jules Hidrot, Elena Salah e Olivier Secretan. Per tutta la durata della mostra, diventeranno gli architetti di immaginazioni grezze e, sotto la pietra calcarea, l'intero materiale verrà rivelato.
C'è chi sposta la polvere e con essa i ricordi, chi incide le traversine, chi scolpisce il passato e chi dipinge il presente per ritornare sempre all'atemporalità. Come se congelare il processo infinito fosse il loro destino.
Questo circolo virtuoso ci compone e ci ricompone, ci distrugge ma ci mantiene, anche se ne siamo gli artefici. E come la nostra vita, la creazione percorre questi sentieri, costellati di fermate e ostacoli, per realizzarsi qui, poi là, anche là.
Quindi, arte e vita; veri coetanei, saranno i pilastri di questa mostra il cui tema, prima che essere caro alla pietra, è caro all’uomo.
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