Paxal entrò alla Mulhouse School of Fine Arts all'età di 15 anni, frequentando corsi serali. Fu all'età di 16 anni che iniziò la scuola a tempo pieno. Poi si guadagnò da vivere con la pubblicità; illustratore e creativo, ha subito avviato la propria agenzia. Poi la pubblicità non lo diverte più, diventa per un periodo direttore artistico nell'editoria, ma i pennelli lo richiamano... nel 1999 entra a far parte della Maison des Artistes. Pezzi d'antiquariato rispolverati e bondieuxeries rivisitati da un lato, scene oniriche e composizioni fantasmagoriche dall'altro, i costituenti del suo lavoro, forme, linee in movimento, linee vive, entità psichedeliche, condividono un unico intento: offrire allo sguardo una prospettiva diversa, un chiaroveggenza, una nuova acutezza aperta ai piani sottili. Il suo approccio, riunendo nella stessa cornice il vecchio e il nuovo, figurazione e astrazione, introspezione e arte contemporanea, fumetti e immagini sacre, mette in discussione il nostro modo di vivere occidentale: golosità, impazienza, dispersione, zapping permanente. Vuole rifletterlo e prende in prestito la sua eccitazione per denunciarlo meglio, per invitare alla pacificazione, alla riflessione, alla contemplazione.
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