Invader

Parigi, Londra, Hong Kong, New York o anche Kathmandu, quasi un centinaio di città furono il parco giochi del misterioso Invasore.

Colui il cui vero nome è anonimo è nato nel 1969 a Parigi. La sua identità rimane segreta, aumentando l'aura di mistero che circonda la sua arte. Ha studiato all'École des Beaux-Arts di Parigi, dove ha iniziato a sperimentare con la street art negli anni '90. È famoso per le sue "Invasioni", mosaici di piastrelle colorate ispirati ai videogiochi degli anni '80, in particolare Space Invaders. Il suo stile distintivo è caratterizzato dall'uso di motivi pixelati, che ricordano l'estetica dei primi videogiochi. L'artista urbano utilizza spesso materiali come ceramica o piastrelle per creare le sue opere , che installa clandestinamente nelle strade di tutto il mondo. Riunisce i suoi personaggi in libri di consultazione come una caccia al tesoro per indicare o trovare ciascuna delle sue opere. Nel 1999, si è distinto lasciando la sua impronta sulla D dell'insegna di Hollywood in California.

Invader ha contribuito in modo significativo alla divulgazione della street art come legittima arte contemporanea. Le sue invasioni sono state installate in più di 60 città e 5 continenti in tutto il mondo, lasciando il suo segno distintivo su edifici, muri e marciapiedi, sott'acqua, nella savana e persino nello spazio. La sola Parigi conta più di 1.000 "invasori spaziali". L'arte Invader è spesso considerata una forma di riappropriazione dello spazio urbano, trasformando gli ambienti urbani in gallerie d'arte pubblica. L'artista descrive il suo lavoro come un incontro tra pixel e mosaico, gioco virtuale e realtà, schermo e architettura, un'arte virale che sta conquistando il nostro universo visivo. Giorno dopo giorno, l'invasione continua...

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