

Biografia
Affascinata da tempo dal drappeggio, dalla piega, dai tessuti che ha incontrato durante un periodo della sua vita, non poteva che scegliere questo tema, per lei il tessuto trasuda poesia e nobiltà, leggerezza e flessibilità.
Il termine "drappo" comprende tutta una serie di pieghe, siano esse tendaggi, tende o tessuti vari. In questo senso, il drappeggio è una componente essenziale del nostro ambiente visivo.
Le pieghe generalmente trasmettono informazioni sul movimento. Allo stesso modo del fuoco, dei capelli o anche delle note musicali, questo indizio visivo ci comunica l'illusione di una scatola viva e dinamica mentre siamo di fronte a un'immagine fissa. La piega implicherebbe il gioco del visibile e del nascosto, della presenza e dell'assenza, dell'apparenza e della scomparsa.
Certi tessuti sono intrisi di sensazioni particolari, storie di vita ed è anche questo che vorrebbe condividere con chi è interessato a questo aspetto. I suoi successi sono il risultato di un'espressione istintiva. La flessibilità della materia e la luce. Cerca di mostrare un'attenzione meticolosa al più piccolo dettaglio perché trasmette una risposta intima, sensuale, emotiva.
Voleva mostrare uno sguardo personale ai tessuti. Altro che solo colore, consistenza. Personale significa sia unica in quanto è, sia somigliante in quanto è umana e come ogni essere umano che sa guardare e sperimentare è permeato di tutto ciò che vede. Il suo approccio ai tessuti è esclusivamente sensuale utilizzando il tatto oltre alla vista, sente il tessuto come vivo. Scatta foto di composizioni che trova interessanti. Lavora con la materia, quali spunti le danno nella sua creazione, rispetta la sovrapposizione di forme, ombre e luci, il tutto pur essendo fedele a questa materia che sa sprigionare poesia, morbidezza e sensualità.
Nata nel 1977 ad Algeri dove vive e lavora. Artista visivo e gallerista. Si è diplomata alla Scuola di Belle Arti di Algeri, opzione pittura. Partecipa a diversi laboratori di fotografia, pittura e incisione. Ha partecipato alla realizzazione delle scenografie per il Festival Panafricano di Algeri (2009). Nel 2009 ha partecipato alla prima residenza virtuale “Pirenei: arte ed ecologia nel 21° secolo”. Ha al suo attivo numerosi premi, tra cui il 3° Premio al concorso “Aïcha Haddad” per la migliore pittura (Algeri 2005); Premio di incoraggiamento “Ali Mâachi” (Algeri 2007, 2011), ha partecipato a diverse mostre collettive e individuali ad Algeri, Tunisia, Marocco, Spagna, Russia, Svizzera.
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