Yvon Lambure
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Yvon Lambure

Francia

Biografia

Yvon Gilles Lambure (Anglet, Francia) non ha deciso di diventare pittore. Questa passione si è imposta in lui, dentro di lui, fin da giovanissimo. Viene da Anglet, un villaggio incastrato tra Biarritz e Bayonne dove crescono i peperoni, non lontano dal viola dei monti baschi e dalle onde dell'oceano.
Il colore è sempre stato la sua ricchezza, la materia la sua espressione.
L'uomo è generoso, sincero, retto. Si dedica interamente alla sua arte, all'espressione figurativa, che rivendica. I suoi mentori, Honoré Daumier, Chaïm Soutine, Georges Rouault, hanno accresciuto la sua sensibilità. Il loro modo di applicare la materia lo sconvolge.
Tutta la sua autenticità e il suo temperamento fanno di lui un essere accattivante. Molto presto si interessa alle arti visive e alla musica: il suo vicino è insegnante di pianoforte, decora le poesie sui suoi quaderni di classe alla scuola municipale di Anglet. Sulla via del ritorno, con la borsa in spalla, si ferma davanti allo studio di un pubblicitario, Kremmer, commosso dalla semplicità di questa pubblicità dipinta, come i manifesti cinematografici affissi al cinema La Féria di Bayonne. Da giovane apprendista, pensava più alla pittura che a una “carriera”, con grande sgomento di suo padre.
La sua sensibile sensibilità e la sua attrazione per il colore lo spingono a lavorare alla cieca, da autodidatta. A trent'anni dipingeva regolarmente a casa, nelle poche ore che gli restavano dopo lunghe giornate di lavoro. Siamo negli anni '80 Yvon Lambure esplora le gallerie e si appassiona alle mostre della regione. Disegna poco, poiché cresce dentro di lui il desiderio di una pittura espressiva e materica. Visse questo periodo come una lotta, frustrato per non poter dedicare più tempo alla sua arte. Poi dipinge nella sua testa. E quando il colpo deve passare, come il pugno di un pugile, istintivamente copre le sue tele con le viscere.
La tecnica, la otterrà più tardi o meglio, gli sarà rivelata grazie a un uomo, un incontro che rivoluzionerà il suo modo di dipingere: Louis-Frédéric Dupuis, uno degli ultimi discepoli di questa famosa scuola di Bayonne che ha forgiato generazioni dei pittori. Il maestro trovò interessante il suo lavoro e gli propose di prendere lezioni di pittura a Bayonne. Lo lancia il professore: prima mostra al Salon d'Automne du Grand Palais di Parigi nel 1991. Poi, nello stesso anno, vince il primo premio al salone Boucau. Dupuis rafforza questo percorso: “bisogna disegnare, ma non troppo” ripete costantemente ai suoi studenti. Il suo modo di dipingere cambierà.
L'amicizia con Dupuis, l'incontro con Maurice Verdier poi Raymond Thialier a Parigi lo spingono a diventare veramente se stesso, ad esacerbare la sua sensibilità. Si dedicò interamente alla sua arte, partì alla scoperta della pittura parigina, si recò a Montmartre dove incontrò uno degli ultimi autentici pittori della collina.
Libero dalla sua creatività, può lasciare che il suo dono si esprima attraverso la materia che dà vita ai suoi dipinti. Il mare sarà sempre molto presente nel suo lavoro, quello dei Paesi Baschi ovviamente ma anche quello della Bretagna.

Il suo lavoro è intransigente. La sua pittura è senza artificio. Un dipinto senza artificio, ma che esplosione di colori!

Perché il colore è nel suo cuore... La sua passione e i suoi gesti si riflettono nelle sue opere. E come il "Don Chisciotte" di Daumier, Yvon Lambure, sognatore e idealista, umile e modesto, è quest'altro che non possiamo essere. Ecco perché lo adoriamo.
"La pittura dovrebbe farti sognare, non piangere", spiega. Assaporo i miei quadri come “assaporo i miei figli”.

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