Ormi

Da quale pianeta viene l'artista Ormi e in quale galassia vive? Dopo una prima vita da direttore artistico, ORMI abbandona il microcosmo pubblicitario, per riconnettersi con la sua iniziale vocazione di artista visivo, appassionato e amante della pittura. La pittura come oggetto e materia, lavorata in un rapporto senza tempo, fisico, quasi organico. Così, come un alchimista alla ricerca della trasmutazione artistica assoluta, ORMI si impegna costantemente in esperimenti segreti, giocando con pigmenti e trattamenti chimici, cercando costantemente di superare i limiti materiali di ciò che può essere visto sulla tela. A prima vista, l’affermazione è confusa. L'utilizzo della tecnica dei fondi dorati con foglia d'oro rimanda alla tradizione dell'icona bizantina, ricollegandosi così alla funzione sacra archeologica dell'arte e dell'artista. La proposizione si afferma anzitutto come una serie di immagini pie, dove con un atto iconoclasta radicale, il soggetto religioso viene sostituito da una variazione di rappresentazioni del cosmo, come tante nuove icone sacre di un Grande Tutto spinoziano, invalicabile, affascinante , abbagliante. Ad un secondo sguardo, sottilmente, si sovrappongono messaggi etichettati, che evocano irresistibilmente la tradizione calligrafica. Messaggi subliminali del mistico artista di graffiti. L'insieme costruisce quindi una storia segreta, ogni frammento della quale rompe la somiglianza seriale dell'insieme e rafforza la singolarità di ogni opera. Infine, e paradossalmente, è anche nel buio più completo che la serie “Photon” viene pienamente contemplata e rivelata, grazie a un gioco di luminescenze, restituendo la chiarezza siderale che emana dalle stelle. Quasi a esorcizzare la paura del buio, un processo di freschezza infantile, che rimanda alle luminose volte celesti che illuminano il soffitto delle stanze dei bambini in cui tutti siamo rimasti, con un'eco che risveglia anche lontane reminiscenze di lezioni di scienze, per per ricordarci anche che la luce di certe stelle che ci raggiunge “qui e ora” proviene anche da stelle ormai scomparse. Infine, c'è qualcosa di molto contemplativo in questa serie, come un esercizio di meditazione siderale, o anche una sorta di preghiera laica, il cui credo potrebbe essere: “Siamo tutti fatti di polvere di stelle”.