

Reinventa la bellezza dei luoghi dove la natura rivendica i suoi diritti, sublima la bruttezza, dota ogni muro di una propria identità, di una propria storia,...
Biografia
Gabriel Girerd alias “Méléo” nato nel 1978, è un graffitista di Roanne. Fu durante un viaggio in Cecoslovacchia, quando era bambino, che scoprì i muri ricoperti di graffiti, rivelandogli un nuovo panorama, nuovi angoli di vista, il disegno, la pittura, l'illustrazione e la Street art si stavano già impossessando di lui. Ha creato le sue prime opere nel 1997, anno in cui ha incontrato Rézine, entrambi studenti della stessa scuola d'arte di Lione. Insieme esploreranno terre desolate industriali, fabbriche abbandonate, luoghi di terra di nessuno, lontani dalla vista, alla ricerca di muri spogli, muri che raccontano una storia. Fortemente influenzato dalla scrittura e dal lettering nei suoi esordi, si è gradualmente spostato verso la composizione di personaggi dalle influenze ricche e varie.
Gli anni 2000 segnano il suo desiderio di andare sempre oltre insieme al suo amico "Rézine" ed Estelle alias “Molusk”, insieme esploreranno la Francia da nord a sud, ma anche le principali capitali europee, Ginevra, Losanna, Bruxelles, Amsterdam, Berlino, Barcellona... e molto più lontano ancora... Bangkok, Pechino, Shanghai, Cantone, Yangshuo. Nel 2005, Gabriel ha fondato il collettivo “We Are The Robot” e ha creato con Molusk, il proprio laboratorio di serigrafia alternativa aprendo la strada a un'arte di strada attivista e corrosiva, una parentesi che gioca sulla città nei suoi angoli più piccoli p>
Ha collaborato dal 2007 al 2012 con l'etichetta Jarring Effects, realizzando progetti con artisti emergenti e artisti internazionali, realizzando poster e altre copertine di dischi (High Tone, Filastine, Jiang Liang Sound, Rdug). Questo ritorno alla sua professione originaria, il graphic design, gli permette davvero di approfondire la street art e di sfruttarne i difetti, investe in supporti abbandonati dai graffitisti tradizionali, uno sviluppo importante perché avrà permesso di introdurre una parte di il messaggio in queste opere effimere.
Nel 2012, è tornato alle sue prime passioni, l'esplorazione urbana e la scoperta di luoghi vergini, riscoprendo quest'anima di esploratori, cogliendo momenti, atmosfere e dipingendo.. .dipingere e avviare le questioni ambientali, sociali e politiche dell'Arte.
Dopo aver integrato perfettamente le origini dei graffiti per farli mutare, reinventa gli strumenti e le tecniche, appropriandosi di nuovi supporti, cercando nuove influenze e altri temi, fino ad allora inesplorati.
Si libera così dal folklore degli anni '90. Da allora, realizza murales su ordinazione, legando collaborazioni e partenariati con attori istituzionali e sociali della città di Roanne. . Ha fondato il collettivo Ripped Paper nel 2016 con l'artista visivo Alain Bernard. Hanno l'idea di non avere uno stile ma, al contrario, di destreggiarsi tra una moltitudine, come alchimisti, dedicando una parte significativa alla riflessione e allo sviluppo di nuovi processi tecnici.
Il suo lavoro è apprezzato per la sua originalità e creatività, nonché per il suo impegno a favore della sostenibilità e della coscienza sociale. Nel 2021, Gabriel Girerd avrà l'onore di essere incaricato della realizzazione, da parte del municipio di Coteau, dell'affresco in omaggio allo chef stellato Pierre Troisgros.
In due decenni, il muralista ha conosciuto quasi tutto, da questo ambiente che alimenta tutte le fantasie. I rovi e le barriere da oltrepassare, i muri da scalare per trovare i punti giusti. Le sessioni veloci lungo le linee ferroviarie, le fabbriche abbandonate, e la scoperta di un mondo di caos che svela tratti di muri fatiscenti, taggati, segnati, muri che raccontano una storia spesso legata a quella degli uomini. Atmosfera a volte cupa, atmosfera apocalittica, questa sensazione di essere solo al mondo e come congelato nel tempo, l'artista si definisce testimone della caduta di questi giganti di cemento addormentati sul loro passato, dalla fine di questi colossi ai piedi di l'argilla, oggi, è scomparsa, spazzata via, dimenticata.
Oggi ritorna ai fondamenti e reinventa il mezzo, attraverso i suoi diorami urbani, con l'estetica di questo universo industriale, che tratta in modo modo autobiografico e realistico, ricreando scene immaginarie e anonime, congelate nel tempo e nello spazio. Gioca con la messa in scena, ricostruendo, alla maniera di un naturalista, campi da gioco per la creazione artistica.
Reinventa la bellezza dei luoghi dove la natura rivendica i suoi diritti, la bruttezza sublime, dà a ogni muro la propria identità, la propria storia, ricrea questa particolare atmosfera delle sue esplorazioni urbane, combinando sottilmente il giusto equilibrio tra la storia del muro, i riferimenti ai graffiti e la propria storia. p>
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