Gilt - Gilles Thiebault
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Gilt - Gilles Thiebault

Francia • 1954

Biografia

Dopo una carriera professionale nelle arti grafiche e multimediali, nonché una pratica artistica multidisciplinare, a 70 anni Gilt si libera da ogni vincolo tecnico e ritorna all’inchiostro di china e all’unico tratto del pennello.

All’inizio degli anni ’80, Gilt entra in contatto con lo Zen della scuola Soto e lo pratica nel dojo storico di Pernety a Parigi, fondato dal Maestro Taisen Deshimaru. Nel 1983, Gilt si avvicina alla calligrafia e alla pittura a inchiostro di china sotto la guida del maestro coreano Ung-No Lee (이응노), considerato uno dei principali pittori coreani contemporanei. Ecco perché nelle opere di Gilt si ritrova questa firma grafica essenziale: il bianco e nero puro, campiture di colore e la ricerca del tratto perfetto.

Durante i suoi soggiorni o workshop, che siano al Parc de Maulévrier, sul mare o altrove, Gilt osserva, realizza schizzi, disegna dal vivo o fotografa. Tornato in studio, prepara l’inchiostro con bastoncini e pietra, si concentra sul respiro e, con un gesto preciso, dipinge “dal vuoto”.

"Spesso creo paesaggi improbabili ispirati a quelli che ho visto."

Il Tratto Unico del Pennello è l’origine di tutte le cose, la radice di tutti i fenomeni. Il Tratto Unico del Pennello abbraccia l’universalità degli esseri; la pittura deriva dalla ricezione dell’inchiostro; l’inchiostro dalla ricezione del pennello; il pennello dalla ricezione della mano; la mano dalla ricezione dello spirito. Come nel processo in cui il Cielo genera ciò che la Terra completa, tutto è frutto di una ricezione. Allo stesso modo, il Tratto Unico del Pennello presiede all’unione del pennello—Yang—e dell’inchiostro—Yin, la cui combinazione genera l’infinità dei fenomeni pittorici.

… partendo dal concetto di vuoto.

Il vuoto non è una presenza inerte, ma è attraversato da soffi che collegano il mondo visibile a quello invisibile. Il tratto del pennello è uno e molteplice. Così, l’artista si unisce ai gesti della creazione, spontaneamente e senza ritocchi. Il gioco del pennello è guidato dal respiro. Quando il respiro c’è, l’energia vitale c’è, e allora il pennello dà realmente vita al divino.

Shitao (1642-1707) - Discorsi sulla pittura del Monaco Zucca Amara

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