Eliot Blondet

Aveva 21 anni quando Jan Michel Psaïla, direttore dell'agenzia Abacapress, lo vide e scommise su di lui.
Da 8 anni è il “fotografo dello staff" dell'agenzia, una posizione che quasi non esiste più sulla stampa, sia sui giornali che sulle agenzie.
Una scommessa tentata e riuscita dal direttore di questa agenzia, come spesso accade.
Eliot si occupa di cronaca generale, politica e sociale e può spostarsi dall'Eliseo all'altra parte del mondo da un giorno all'altro. Accumula report, da quelli in cui hai una manciata di secondi per rilasciare un'immagine a quelli a lungo termine in cui costruisci una storia nell'arco di settimane.
È ugualmente a suo agio in entrambi e fa la differenza con la sua creatività e talento.
Ha un occhio innegabile e una grande tecnica. Aiuta ancora di più per lo sport che altrove.
Dal 2019 torna di tanto in tanto allo sport, in occasione di grandi eventi, lo adora. È un ritorno alla fonte della sua passione.
Suo padre collaborò per anni con Michel Birot, era immerso nei temi di Attitude, di cui conserva ancora l'intera collezione. Quindi lo sport in generale e il rugby in particolare, lo conosce, lo ama, lo capisce e si vede.