Nato nel 1962 a Parigi, Christoff Debusschere viene introdotto molto presto alla pittura dalla madre, pittrice e musicista. Dal 1978, residente allora con la famiglia a Etampes, frequenta il corso di Philippe Lejeune presso l'Atelier de la Vigne. Quest'ultimo diventerà il suo maestro, e Christoff Debusschere uno dei più talentuosi rappresentanti attuali dell'Ecole d'Etampes. Rispettoso della tradizione pittorica nei suoi grandi aspetti, lavora in modo rapido, inventivo e originale. Nei suoi dipinti predilige diversi soggetti: ritratti, studi di artisti, soggetti tecnici e, in particolare, quelli relativi alla marina o all'aviazione. Non esegue alcun disegno preliminare. Lavora in piena emergenza cerebrale utilizzando grandi fasce di colori. Il suo occhio traduce in forme ampie ciò che percepisce. Il risultato è un'opera bella e silenziosa, come se il tempo fosse sospeso. Proveniente dall'Ecole d'Etampes che si caratterizza per un tocco deciso, un'acuta analisi della luce e una conoscenza approfondita dell'artigianato classico, la sua pittura esplora soggetti che non hanno nulla in comune con ciò che la tradizione ha lasciato in eredità: capannoni abbandonati, capannoni abbandonati. garage unti, macchine fuori uso e quindi fuori tempo. Non nasconde la sua fascinazione per gli scarti del mondo moderno condivisi da certi movimenti d'avanguardia. Ne intuisce il potere suggestivo, svela il ruolo di intercessori che svolgono nel nostro immaginario. La figura umana resta assente nei suoi paesaggi che assumono allora un silenzio un po' nostalgico. Sobrie, rapide, rifiutando il dettaglio, le sue opere vanno all'essenziale e obbediscono all'unico obiettivo dell'emozione immediata e ovattata. Nei suoi interni il pittore sa catturare meravigliosamente una presenza, sospendendo il tempo dell'assenza. Una sedia traballante che viene restaurata assume un significato che va oltre il suo status di seduta quando siede sul banco da lavoro dell'ebanista. Il ritratto che un artista ne dipinge ne toglie la banalità affinché, da oggetto, diventi lo specchio di un destino fatale. Quindi illustra vanità e illusioni. Frozen, il mondo di Christoff Debusschere è immerso nel silenzio. Infestato dai fantasmi, trae la sua suggestione dall'unione inconciliabile tra quotidianità e tragedia. Christoff Debusschere viene insignito di numerosi premi, in particolare la medaglia d'argento, poi la medaglia d'oro al Salon des artistes français, il premio Taylor assegnato dal Salon d'Automne, il premio Salon des Invalides, il Grand Prix du Salon du Bourget, il Premio del Ministro della Difesa e Premio della Fondazione Principessa Grace di Monaco. È stato nominato Pittore Ufficiale dell'Aereo nel 1992, Pittore Ufficiale della Marina e Pittore Ufficiale dell'Esercito nel 1997. È entrato a far parte del Corpo dei Pittori Ufficiali della Marina nel 2008.
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