

Francia
• 1916
Biografia
Mario Prassinos (30 luglio 1916 – 23 ottobre 1985) è stato un pittore francese non figurativo di origine greca della nuova Scuola di Parigi. Mario Prassinos è nato nel 1916, il 30 luglio secondo il calendario greco-ortodosso o il 12 agosto secondo il calendario gregoriano, in una famiglia greca stabilita da molte generazioni a Costantinopoli. Nel 1922, i greci provenienti dalla Turchia lasciarono il paese per sfuggire alle persecuzioni e la sua famiglia si stabilì in Francia. Mario Prassinos frequentò la scuola a Puteaux poi visse a Nanterre (fino al 1936). Ha proseguito gli studi al Liceo Condorcet e alla Scuola di Lingue Orientali. Ha frequentato il backstage del Théâtre de l'Atelier (Charles Dullin), cosa che gli ha dato il gusto per il teatro. Nel 1934, sua sorella Gisèle Prassinos, nata nel 1920, scrive i suoi primi testi che verranno pubblicati sulla rivista "Minotaure". Conobbe poi, a Man Ray, i poeti surrealisti André Breton, Paul Éluard, René Char e Benjamin Péret, poi i pittori Max Ernst, Salvador Dalí, Hans Arp e Marcel Duchamp. Realizza alcuni disegni e frontespizi per l'editore Guy Lévis-Mano. Nel 1947, Mario Prassinos realizza i suoi primi costumi per un'opera teatrale di Paul Claudel prodotta da Jean Vilar (primo Festival di Avignone). Stringe amicizia con il pittore Alberto Magnelli e conosce Myriam Prévot, futura direttrice insieme a Gildo Caputo della Galerie de France dove successivamente espone regolarmente. Nel 1949 ricevette la naturalizzazione francese. La sua serie degli Herds lo avvicina alla pittura meno figurativa. A partire dal 1951 realizza i suoi primi arazzi, che saranno esposti nel 1956 alla Galerie La Residence, e scene e costumi per Macbeth che Vilar allestisce ad Avignone e, a Parigi, al TNP. Nel 1958, dopo una crociera con Albert Camus e Michel Gallimard, effettua un lungo soggiorno sull'isola di Spetses, in Grecia, che sarà fonte di rinnovamento della sua pittura. Max-Pol Fouchet gli ha dedicato un film per la televisione. Dal 1959 al 1964, Prassinos continuò a creare scene e costumi per Jean Vilar. Nuovi temi compaiono successivamente nella sua pittura: i ritratti di Bessie Smith (1962-1964) o di suo nonno Prétextat (1963-1970), nuovi disegni dopo le Alpilles (1952-1977), le colline di fronte alla sua casa di Eygalières, le Sindoni (1974 -1975), ispirati alla Sindone di Torino, i Paesaggi turchi (1969-1981), esposti al Grand-Palais di Parigi nel 1980 e gli Alberi (1980-1985). Lucien Clergue ha realizzato un film sulla sua opera nel 1969 (testo di Jean Lescure). Mario Prassinos ha scritto Les Prétextats, una riflessione sulla serie Prétextats, poi, dal 1976, in forma di autobiografia, La Colline tatoué. Nel 1985, Prassinos lavora agli undici Dipinti del Tormento che realizza per decorare la cappella Notre-Dame de Pitié a Saint-Rémy-de-Provence1. Qui è esposta la donazione di 108 opere da lui fatta allo Stato francese nel 1985 Mario Prassinos morì ad Avignone il 23 ottobre 1985.
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