Bernard Fièvre è un pittore francese. "Cercare di dire il più possibile con il minimo dei mezzi attraverso la monocromia è un po' come osservare il mondo che è nostro, e la creazione che è il nostro rapporto con esso, con la distanza rispettosa e meditativa che tanto suggerisce la fragilità e l'effimero della nostra condizione Per dire la stessa cosa o per usare il femminile, allegoria della nostra umanità, costantemente messa in discussione, mai veramente realizzata, per guidare il nostro lavoro e i nostri passi allo stesso tempo... Il mio progetto pittorico consiste più in una riflessione su la distanza che può esistere tra l'essenza delle cose e la rappresentazione che ne abbiamo. Per mezzo di una rappresentazione figurata, e per mezzo di un linguaggio plastico coerente e di per sé sufficiente, vorrei denunciarne le pretese ponendo raccontarli, a volte con ironia, in immagini. Presentare le maschere che le donne possono indossare, suggerendo, il più delle volte, chi dietro si nasconde, significa descrivere, metaforicamente, l'umanità di cui siamo fatte. Queste maschere sono solo tracce dell'anima: sono il riflesso di un mondo andato in rovina. Bisogna sempre dare alla mente la possibilità di sondare la profondità delle cose, cercando di svelare il segreto delle maschere, non lasciandosi ingannare da se stessi, attingendo alle vestigia del passato, rinunciando a questa idea di la tabula rasa, per ricercare gli elementi del nostro sviluppo. Sempre, questo fondamento delle cose ha assunto per me, qualunque sia il suo aspetto, il volto sublimato di una figura femminile. Ricerca spirituale quindi in ultima analisi, questo desiderio costante di metamorfosare questo oggetto dei sensi che è il corpo femminile in oggetto di studio e di introspezione per lo spirito. Ma ovviamente questa ricerca ha senso solo se l'oggetto dei sensi è ancora visibile e identificabile. Dopotutto è la ragion d'essere della pittura presentare oggetti visibili, in questo mi tengo lontano dall'arte contemporanea. Se sviluppiamo una riflessione sulla rappresentazione, l’artista contemporaneo si diletta di concetti puri, mentre io vorrei ancora suscitare una riflessione sugli oggetti sensibili che sono quelli del nostro mondo, con i quali dobbiamo segnare un’umanità per quanto tenue, la traccia della nostra vita. Per mostrare anche che il piacere degli occhi e la riflessione intellettuale possono essere compatibili, e che sono addirittura del tutto compatibili in quella che abitualmente chiamiamo opera d'arte." - Bernard Fièvre
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