Alain Jacquet

Dopo due anni trascorsi alla Scuola Nazionale di Belle Arti, nei corsi di architettura, Alain Jacquet si trasferisce a New York all'inizio degli anni '60 Vicino al Nuovo Realismo, l'artista lavora poi su dipinti classici e ritagli di pubblicità e riviste.

Dal 1963, a Parigi, fa parte del gruppo Mec Art (per l'Arte Meccanica), che riunisce tra gli altri Gianni Bertini, Pol Bury, Mimmo Rotella e Pierre Restany. Questi artisti utilizzano processi meccanici di trasferimento dell'immagine, che giocano sulla moltiplicazione e sull'ingrandimento, Alain Jacquet privilegia l'aspetto divisionista dell'inquadratura (Le Déjeuner sur l'herbe, 1964, tratto dall'omonimo dipinto di Manet) e la deviazione del significato (Camouflage Botticelli. Nascita di Venere I, 1963).

All'inizio degli anni '70 si interessa al pensiero e ai sistemi esoterici come il Braille e le sue corrispondenze con l'I-King (Mandala, 1972; La Baratte, 1971-1975). Dal 1978, il computer gli permette di creare "quadri visionari" a partire da fotografie trasformate del globo terrestre,
da cui nasce una possibile cosmologia (La verità che esce dal pozzo, 1983; La nave spaziale, 1988).