Faso

Da dove viene? Mi è stato detto che aveva studiato arti applicate e arti plastiche alla Facoltà di Storia dell'Arte di Tolosa, cosa che lo aveva portato a conseguire un BTS in comunicazione visiva. Ah... Ecco perché ora si destreggia tra pittura e illustrazione grafica attraverso la stampa e l'editoria. Sai, espone i suoi dipinti in diversi luoghi culturali, al Palais de Tokyo, alla Fiera del Libro per Ragazzi... Il suo interesse per l'Espressionismo tedesco, la Figurazione Libera, il Movimento Graff', l'Art Brut non mi disturba, non mi sorprende. Non credi che sia questo che si nasconde dietro i suoi pennelli? Forse... influenze studentesche. Ma noto altre cose nascoste. E allora? Guarda attentamente. E anche leggere. ... "Tutto l'amore che ho per te." E sì, ama gli altri, quelli che ci circondano, che passano, si spintonano, urlano, sorridono... tutti. Li disegna. Migliaia di volti che incastona in cornici, cerchi, frasi, griglie, arabeschi, segni e punti. Fino alla saturazione, uno dopo l'altro si dirigono verso uno spazio centrale: loro, tutta questa gente della strada, della metro, di fuori. Dice che i suoi “personaggi sono momenti di vita (...) Sono sentimenti”. - E i titoli sono infiniti: “Colui che porta l'amore” No, offerta! Colore! Oscillare! Fare ! Fare ! Fare ! Sempre e ancora. È mosso principalmente da una curiosità per i fatti sociali, in particolare per una modernità che si confronta con la proliferazione dei media che, allo stesso tempo, mette in discussione il peso delle comunicazioni e dei corpi. Corrispondenze così perverse... Riprende idee preconcette, espressioni comuni, o addirittura rivela banalità quotidiane per comporre “ritratti di vita, di una città”. I suoi dipinti sono molto loquaci di molteplici esistenze, testimoni dell'attualità. Fortunatamente.