
Marilyn new baby on the bed
A. Stella
Fotografia - 20 x 30.5 x 1 cm Fotografia - 7.9 x 12 x 0.4 inch
2.900 €
Nato nel 1958 a Cipro, vive e lavora a Saint-Étienne.
Rappresentato dalla Galerie Schumm Braunstein, Parigi.
Meccanica della percezione
Dall'articolazione di due elementi, due nozioni, due processi complementari, che operano simultaneamente, creo meccanismi di percezione. Da molti anni la mia ricerca basata su questo stesso fenomeno, dispiegata nel campo della pittura, continua oggi nel campo della struttura della carta.
Disegna un elemento geometrico all'interno di un rettangolo.
La sua delimitazione interna/esterna produce la comparsa simultanea di un secondo elemento, inscritto nella superficie del rettangolo e annidato sull'altra. Dall'osservazione di questi dati, creo e definisco il Geogramma: un'unità costituita in un rettangolo dall'intreccio di due elementi geometrici, articolati in pieno/vuoto.
Si mantengono 5 unità complementari, “forme primarie” dei geogrammi. Questi stessi geogrammi, materializzandosi nello spazio pittorico, si trasferiscono sulla superficie della carta e formano planogrammi, strutture piane articolate dal piega/spiega.
Ciò che accomuna i due ambiti di ricerca è il problema della superficie. Le azioni compiute e i processi utilizzati sono diversi, ma hanno la stessa funzione: trasformare la superficie introducendo un'articolazione e producendo un meccanismo di percezione.
Ciò che osserviamo in queste opere è sempre una formazione e il “come” di essa ci porta verso il processo che la produce. Il planogramma fin dal suo inizio, 2002, si presenta nella sua struttura cartacea, “nuda”, a diretto contatto con l'ambiente, parete, pavimento, spazio.
Nel 2015, viene dispiegato in uno spazio predefinito, un telaio quadrato bianco, stabilendo così una nuova tensione tra i propri limiti di allenamento (altezza, larghezza, profondità) e quelli del telaio.
Nella prima parte il planogramma online, centrato nella continuità del foglio, impegna il quadrato nella sua verticalità. I due elementi complementari, che si trovano al limite di una linea, danno alla loro estensione una conformazione diversa. Secondo queste estensioni, le linee si combinano in uno spazio costituito da verticalità e interruzione orizzontale, giocando e vanificando i limiti tra cornice e planogramma, continuando a rivelare la sua meccanica tornando alla sua origine.
Nel 2016 il planogramma ripetuto scompare, lasciando spazio interamente alle sue estensioni: striscia articolata a 90°, linea piegata a 180° e linea pieghevole muta a 270°.
Così il planogramma diventa pligramma. La piega è il meccanismo che trasforma la superficie della carta, l'incisione stabilisce la percezione.
Si appiattisce direttamente ricalcando con un taglierino. La verticale, così memorizzata nella fibra della carta, incontra l'incisione orizzontale e ne provoca un'interruzione, la striscia articolata è sostituita dalla linea piegata o silenziosa.
Così in questa nuova distribuzione della superficie avviene tra le linee e gli intervalli la ridistribuzione della percezione di due elementi complementari.
Penso che la formazione della memoria, del linguaggio, del pensiero non possa realizzarsi senza l'articolazione di almeno due relazioni, processi, nozioni... Le articolazioni presenza/assenza, piega/spiegamento, sono specifiche di questa meccanica mentale.
- A.Stella
Fotografia - 20 x 30.5 x 1 cm Fotografia - 7.9 x 12 x 0.4 inch
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