Claude Vesco

Nato nel 1950 nel quartiere Panier di Marsiglia, si interessa molto presto alla fotografia, grazie prima alla macchina fotografica pieghevole che serviva per scattare le foto delle vacanze di famiglia, poi alla Kodak istantanea che sostituisce la macchina a soffietto, più discreta e maneggevole , che gli piace portare di tanto in tanto con sé al Lycée Thiers, per fotografare i suoi amici durante o dopo le lezioni.

Negli anni '70 inizia a fotografare durante concerti jazz e blues, iniziando inconsapevolmente a costruire preziosi archivi su jazzisti e bluesmen, archivi che continuerà ad arricchire per cinque decenni.

Nel 1982, il sindaco di Marsiglia, Gaston Defferre, e il segretario generale della città di Marsiglia Alain Bidou gli chiedono di creare un giornale interno destinato ai 1.200 dipendenti comunali. Ha affrontato questo compito per tre anni, realizzando resoconti (testi e foto) per questa pubblicazione che aveva il titolo "La città di Marsiglia e i suoi funzionari", scelto da G. Defferre anziché quello da lui proposto, “Intramurale”.

Pubblicazioni hanno scandito gli anni '80 su diverse riviste e pubblicazioni: Actuel, L'acteur du Thursday, Télérama per i temi che gli sono stati proposti e che ha trattato in modalità reportage, ha lavorato con discrezione, rapidità, e questo, per quanto si riconosca nella "fotografia di strada", resa popolare dai grandi fotografi europei (Cartier-Bresson, Ronis, Doisneau) e americani, di cui si sforza di seguire le orme, costruendo gradualmente il proprio stile di immagine attraverso i suoi viaggi, i suoi incontri e i suoi progetti.

Una prima parte del suo lavoro si colloca nell'ambito della fotografia su pellicola, da cui possiamo estrarre tre soggetti: i musicisti jazz e blues, la città di New York e Marsiglia.

Successivamente ha continuato a fotografare con fotocamere digitali, continuando ad arricchire il suo archivio attraverso viaggi e incontri casuali.

Il suo lavoro sul jazz rientra ormai in un titolo generico, "Jazz, il mondo perduto" che testimonia i suoi incontri con grandi musicisti di cui tiene attentamente traccia, Bill Evans, Dizzy Gillespie, Miles Davis, Jaco Pastorius, Sonny Stitt, Sonny Rollins, Don Cherry e molti altri tra gli ex studenti e le stelle nascenti.

Per quanto riguarda la fotografia urbana, continua instancabilmente ad essere questo passante discreto che cerca di carpire a caso, attraverso il momento e l'inquadratura prescelti, immagini poetiche o sorprendenti, una caccia pacifica il cui obiettivo è condividere con chi, come lui, ama la fotografia spontanea, priva di artificio, ricco di incontri e di luce.

Un fotografo e un'opera da scoprire.