

Biografia
L'esperimento
Dillo a te stesso che niente è finito, conosci l'inizio, non conosci mai la fine, nemmeno quella della tua vita. Inizia con un'istruzione, un desiderio, un desiderio. Un'idea che possiamo chiamare anche immagine, cercando di renderla nostra e visibile agli altri. Ce ne occupiamo, ce la facciamo da lì.
La forma
Ricorda che un'immagine è soprattutto una componente di forme: linea, linea, punto. Definirne i contorni, i vuoti, i pieni, i materiali. Da lì in poi tutto è possibile, il gioco è infinito.
Colore
Dì a te stesso che il colore non è seduzione, è un atto artistico, sociale, politico e psicologico. Smantella i preconcetti, metti in discussione i tuoi limiti e trova nuovi modi di guardare. Percepisci diversamente.
Il gesto
Di' a te stesso che la produzione induce un'azione, un movimento esterno del corpo. È tenere conto delle proprie fallibilità. Conservare la possibilità di sbagliare, di accettare l'incidente gradito. Rimani spontaneo.
Cindy Belaud sperimenta, maltratta e pone domande: forma, modello, mezzo.
Il suo atto creativo non si limita mai, fare, rifare, fare sempre, nonostante errori e incidenti. Le opere di Cindy Belaud sono tappe di riflessione. La sperimentazione e la spontaneità sono intrinseche alla sua produzione plastica che si esprime su carta, durante la creazione di oggetti stampati, in serigrafia o con forme monumentali sui muri... Per questa artista visiva, la sperimentazione presuppone rigore. Un protocollo creativo che va inventato e imposto. Il suo rigore consente la libertà poetica. Le opere di Cindy Belaud sono esercizi di forme semplici: un formalismo immediato. È qui però che lo spettatore deve osservare un movimento all'indietro e lasciarsi convincere dallo scambio che gli viene proposto. Cindy Belaud desidera trasmettere e fornire un prestito per pensare.
Cindy Belaud, vive e lavora a Nantes e Rennes. Laureata con un Master di ricerca in Arti plastiche - Pratico e poetico presso l'Università di Rennes2 nel 2015. Fa parte delle domande del movimento Support/Surface e aderisce ai valori moderni e radicali della scuola Bauhaus. Infine, trae ispirazione dai suoi contemporanei: Bruno Peinado, Damien Poulain, Meg Hopkin, Palefroi, Formes Vives, Momo Studio…
Ines Ben Brahim
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