
Jardin créole nouveau
Chantaléa Commin
Pittura - 100 x 200 x 1 cm Pittura - 39.4 x 78.7 x 0.4 inch
15.000 €
Nata in Guadalupa nel 1971, da genitori discendenti di coolies, africani e nativi americani, Chantaléa Commin ha studiato Estetica, Letteratura e Cinema Sperimentale alla Paris I-Sorbonne, dove ha vissuto e lavorato fino al 2011.
È tornata nella sua isola natale dieci anni fa per vivere attraverso e per le arti visive. Questo andirivieni ha esacerbato questo particolare sentimento di “bipolarità identitaria” dei “francesi lontani”, la plasticità cerebrale necessaria per essere di qua e di là, l’estrema ricchezza che risulta anche dall’appartenenza a “tutti i Mondi”! Il suo lavoro integra la pratica del trasferimento da un supporto all'altro, del copia e incolla, aprendo la strada alla fusione delle discipline e delle idee più diverse, creando nuovi spazi di riflessione e di fatto anticipando la nostra società di Internet e le nostre attuali forme di comunicazione e di pensiero e creazione La sua opera integra e identifica i segnali culturali di un corpo sociale multiplo e tentacolare (a volte critico nei confronti del Tout-monde di Glissant), dove le culture non sempre si abbracciano, non si compenetrano così facilmente, non senza una forma di resistenza (. Mi sono svegliato o cancel cultur) o un desiderio, comunque, di distinguersi all'interno dell'attuale società francese, di fronte ad una ghettizzazione delle persone e delle idee sempre più marcata, dove i "centri" non sono più la norma, dove il desiderio di sottrazione alla realtà è sempre più palpabile e forte.
Infine, il clima deleterio e insurrezionale generato dalla pandemia globale che si sta diffondendo, alimenta il carattere nomade, “militante” ed erettile del suo lavoro ma anche il suo aspetto inquietante e inquieto, moltiplicando i piccoli oscuri personaggi chiusi nella loro bolla, osservando il ripiego gioco, evidenziando il declino della “paura di perdere qualcosa” causata da ripetuti confinamenti (FOMO), e della paura di uscire (FOGO) alimentata da un mondo in crisi duratura.
Artista dalle pratiche sperimentali e proteiformi, tra piacere reale, necessità finanziaria e impegno ecologico, come tutti gli altri, il creatore diventa un fai-da-te della vita, per rattoppare, deviare, per favorire la bellezza diversa e inclusiva. L’autonomia prevale sui consumi. moltiplica i supporti e i medium (pittura, disegno, video, tessuto, installazione e pittura digitale) il consumo responsabile si incarna anche nell’opera per rappresentare un mondo e stili di vita mutevoli, in continui e profondi cambiamenti…
Attraverso le sue creazioni ibride, rivela un mondo disincantato, a volte oscuro o burlesco, dove le linee intersecano l'intimità e il collettivo, dove le vette organiche mettono radici nell'humus locale o universale. Il lato curioso che le sue creazioni possono assumere, tuttavia, non rappresenta il passato, ma ciò che esso genera. Presenta il suo lavoro nei Caraibi, a Parigi, in Giappone, in Svizzera, ha collaborato a opere e riviste d'arte...
Dal 1993, ha esposto collettivamente o individualmente, ad esempio: Art dans la ville, Expo Collective, Bagneux, Francia, 1993 // Residenza cinematografica al Museo Kadioute-Boucotte Bush, Casamance, Senegal, 2005 // … E da allora più regolarmente il suo ritorno in Guadalupa dove si dedica esclusivamente ad attività legate all'arte contemporanea e alla sua trasmissione, ne ricorderemo alcune; Settimana del Cinema dei Caraibi e d'Oltremare, Parigi, 2018 // Mutations, Mostra personale, Mediateca Yvon Leborgne, Port-Louis, Guadalupa, 2019 // Numéris Clausus alla Fondazione Clément nel 2021 // Les Ateliers Wi'anArt 2021, Partecipazione alla anno della Francia in Giappone, Kyoto, 2021 // PAG Expo con la Maison de l'architecture Guadeloupe, Mémorial Acte, 2021
Pittura - 100 x 200 x 1 cm Pittura - 39.4 x 78.7 x 0.4 inch
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