

Biografia
Fabrizio Trotta è nato nel 1973 a Paola in Calabria, dove vive e lavora dopo una lunga esperienza artistica e musicale a Milano.
Si avvicina all'arte da autodidatta laureandosi a Milano in Ingegneria del Suono nel 1994 e conseguendo la laurea in Informatica nel 2001.
Fin dalla giovinezza il suo carattere è ricco di sentimenti, la passione per la comunicazione, per un dialogo aperto e sincero che lo porta a manifestare un particolare interesse per l'arte nelle sue diverse modalità espressive.
La naturale attrazione per la vita e i suoi colori lo ha portato ad esplorare il mondo dell'arte contemporanea. Una ricerca che fa esplodere la sua creatività abbracciando stili e tecniche diverse. Nel suo percorso sente forte e irrefrenabile il bisogno di farlo, di far incontrare il lato spirituale e concettuale con quello del grezzo tangibile che portano alla realizzazione, per il suo lavoro, di superfici materiche.
Da anni si dedica all'attività di compositore, arrangiatore e produttore musicale, con alcune sue produzioni pubblicate da case discografiche come EMI e BMG. Tutto ciò lo ha portato ad approfondire la conoscenza della musica, permettendogli di interpretare vibrazioni sonore che nelle sue opere si trasformano in vibrazioni visive.
Nella sua ricerca della consacrazione di quella che è l'altra sua passione, la musica ritma con la materia modulante che rende il suono e l'armonia nei colori; inserisce poi, nell'incastonandoli, una precisa ripartizione di piani, strumenti, spartiti e vinili, il tutto sotto la veste di ritrovamento e di racconto, un racconto di emozioni animate da traboccante desiderio di esternare.
La sua predilezione per la materia e il colore, e il desiderio di coinvolgere quanti più sensi possibili, tra cui quello tattile e olfattivo, spingendolo ad ampliare la sua ricerca verso opere minimaliste, confluiscono nelle serie “Cromoterapia” e Cromoaromaterapia”, dipinte ad olio, pigmenti o spezie, dove il colore, nella sua funzione catartica e terapeutica, diventa protagonista, rappresentato sotto forma di pioggia materica attraverso una nuova originale tecnica pittorica chiamata “spettrogramma”, che riproduce sulla tela uno spettrogramma sonoro 3D.
Ottenuto successo in Italia e all'estero, con opere in collezioni pubbliche e private, nel 2008 ha dato origine alla “Play Art”. Una forma d'arte dinamica, segretamente interattiva e ludica, le cui potenzialità sono strettamente legate alla possibilità per il fruitore di intervenire nell'opera attraverso il libero posizionamento di sezioni di oggetti applicate con magneti su uno sfondo pittorico/materico che consente di generare diverse e ogni volta un lavoro unico.
E “presente nei volumi e negli elenchi delle riviste d'arte contemporanea.
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