Il pittore Baj Enrico, nato nel 1924 a Milano e morto nel 2003 a Varese, è un grande artista contemporaneo da collocare alla pari di Piero Manzoni, Yves Klein, Lucio Fontana e Asger Jorn. Il suo carattere forte e le sue convinzioni anarchiche gli danno la libertà di esprimersi come ritiene opportuno nell'arte. Intraprese prima gli studi di medicina, poi quelli di giurisprudenza, per poi iscriversi alle Belle Arti di Brera, che poi abbandonò.
Sempre in opposizione alle regole di stile che secondo lui danneggiano l'arte, ha creato il movimento
“Arte Nucleare” con Dangelo e Dova, poi il “Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista”, in reazione all’astrazione geometrica, largamente diffusa in questo periodo. Vicino ad artisti come Max Ernst e Marcel Duchamp, è toccato anche da scrittori come Lucrezio, Tacito, Lewis Carroll e André Breton che nutrono la sua opera. Le sue opere ironiche presentano personaggi grotteschi, trasformati in ridicolo. Denuncia la violenza attraverso figure militari, la minaccia tecnologica e il degrado del gusto causato dall'era industriale.
I suoi collage infantili mettono insieme tutti i tipi di materiali: frammenti di vetro, lana, tessuto, accessori per orologi... Pratica anche tecniche diffuse all'epoca come il dripping.
Il suo lavoro è esposto al Museo d'Arte Contemporanea di Chicago, al Museo d'Arte Contemporanea di Nizza, al Centre Georges Pompidou e al Museo d'Arte Moderna di Parigi.
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