Lou Duca

La perfezione è un concetto di questo mondo? Secondo i greci sì. E con il termine τέλος indicavano il compimento, il termine, la fine. Ma anche completezza e maturità. Cioè, quando qualcosa poteva dirsi eseguito, aveva raggiunto la perfezione. Innanzitutto un concetto pratico, da applicare alla vita quotidiana di oggetti e individui. Solo più tardi potrà diventare anche un concetto astratto: la teleologia che ha permeato la ricerca filosofica fin dall'antichità. Un desiderio di indagare la perfezione, che Aristotele fissa nel quinto libro della Metafisica.

Un impulso simile è ciò che muove “I_have_noSense", opera di Lou Duca che parte da una riflessione tipicamente greca sulla bellezza: solo ciò che ha ordine, simmetria, proporzioni, armonia può essere considerato tale. Applicando questo concetto al corpo è necessario inserire un altro suggerimento: non erano forse le sue singole parti a dettare le unità di misura? Dito, piede, palmo, gomito, esteso. Nella statuaria l'artista deve quindi stabilire e ricreare i rapporti ideali tra questi elementi, restituendo loro la perfezione oggettivata. Lou Duca si cimenta in questo compito animato da un Eros che si concentra sul volto della statua, isolando i singoli elementi e sezionandoli dopo aver tracciato le linee di costruzione. Che ci si trovi di fronte a un tratto particolare di Atena Lemnia, un ritratto di Epicuro o di Socrate o l'anatomia di un orecchio, ciò che appare è una bellezza altrettanto assoluta nella sua singolarità.

Materiali utilizzati: gesso , marmo, foglia oro, cera bituminosa, gommalacca.

Lou Duca: unendo oreficeria, scenografia, pittura e scultura, lancia la sua sfida alla separazione tra memoria ed esperienza. Per fare questo utilizza diversi media e crea sculture e installazioni video. La sua produzione è caratterizzata da rimandi a testi, opere e architetture di chiara matrice classica.