Andrew Gilbert

Andrew Gilbert porta avanti ossessivamente e scrupolosamente la sua riflessione sulle guerre di conquista e di colonizzazione con una galleria di ritratti feroci e sanguinari.

Nei suoi disegni di battaglie e guerre presenta l'assurdo teatro dell'azione militare e le fondamenta traballanti della costruzione dell'idea di nazione.

Questo scozzese di 39 anni conosce la storia europea come il palmo della sua mano, quella in situ, ma più in particolare quella che ha portato gli europei a guerre di conquista, in particolare sul suolo africano e indiano.

Da queste “impresa” di eroi militari trae scene con dettagli di malcelata crudeltà, e impone lo stesso trattamento sia alle guerre coloniali dell'Impero britannico che a quelle napoleoniche.

Andrew Gilbert rivisita la pittura storica tradizionale in un modo molto personale, con un occhio acuto e senza allontanarsi dal suo umorismo feroce. In questo gioco al massacro, i protagonisti di tutti i conflitti sono uguali: zulù, sudanesi, ottentotti, boeri si mescolano alle vittime delle guerre sul suolo europeo, così come lo splendore dei costumi napoleonici si affianca allo splendore delle maschere e dei feticci kota, e trofei macabri.

Vivendo a Berlino da più di dieci anni, Andrew Gilbert disegna ogni giorno, circondato da una biblioteca degna di uno storico. È da questi libri che trae ossessivamente i dettagli che ritroviamo trasfigurati nei suoi disegni: ornamenti dei costumi, posizioni dei battaglioni, citazioni, ecc.

Andrew Gilbert adotta uno sguardo acuto, senza limiti né modestia, basato su una linea praticata e referenziata. In questo mondo barbaro intriso di simbolismo brutale, dove la ferocia non si trova necessariamente dove pensavamo di trovarla, nulla gli sfugge. Un disegno pazzesco, crudele, documentato, contemporaneo.