Jordi Maragall

Jordi Maragall, nipote del poeta Joan Maragall, ha studiato istruzione primaria e secondaria presso la scuola Virtélia di Barcellona.

Iniziò i suoi studi di pittura e disegno presso l'Academia Valls, sempre a Barcellona. Il primo premio che vinse fu per una prima mostra di studenti ed ex studenti della scuola Virtélia dove aveva gareggiato con un'opera.

Di lui, il critico Alexandre Cirici disse che questa distinzione era dovuta all'intenzione con cui l'opera era stata realizzata. Questi sono personaggi con uno sfondo paesaggistico semplice.

Dopo il liceo, ha studiato pittura nello studio del pittore Ramon Rogent con Josep Roca, Pep Serra, Bosco Martí e altri. Partecipa a mostre collettive e propone una prima selezione delle sue opere alla Sala Vayreda di Barcellona nel 1959. Ottiene una borsa di studio per uno stage a Parigi, dal Cercle Maillol (Istituto francese di Barcellona). Brevi soggiorni a Madrid e Parigi lo introdussero ai grandi musei di queste due città. Roualt occupa un posto speciale nelle sue preferenze. Tuttavia, essendo una chiara predilezione per il romanzo lo si può spesso vedere a Barcellona presso il Museo d'Arte della Catalogna.

Nel 1958 realizza un murale di 12 x 4 metri presso la sede della redazione Ariel. Dal 1962 alterna il disegno figurativo al tratto con l'astrazione nel disegno e nell'olio. Gli ultimi anni della sua produzione mostrano una tendenza espressionista culminata con la mostra Dix à Sept nel gennaio e febbraio 1984.

L'opera di Maragall esprime sincerità che costituisce non solo valore morale ma anche squisito valore pittorico. I colori, con una predominanza di gialli, blu e carminio, di una strana combustione dell'anima, ricordano quelli di un Van Gogh o di un Munch, pittori con i quali Maragall può avere una certa parentela almeno perché questi quadri, come i suoi, sembrano essere il risultato di un'intimità molto invertita con le loro circostanze interiori ed esteriori. Il quadro del dipinto di Maragall è di straordinaria eloquenza che non si perde mai in dettagli inutili o insignificanti.