

Biografia
Nata a Johannesburg nel 1959, Jane Alexander vive e lavora a Townes. Fin dai suoi inizi negli anni ’80, quando il Sudafrica era ancora sotto il regime dell’apartheid, è stato sensibile alle questioni socio-politiche e a tutte le forme e strutture di esercizio del potere, dell’oppressione e del controllo.
Le sue sculture sono realizzate con gesso, fibra di vetro, vernice, oggetti trovati, a volte ossa e "oggetti di scena" come sedie, panche, munizioni, recinzioni, machete e falci. Il suo mondo di uomini-animali illustra la gamma di motivazioni che guidano l'azione umana e che spaziano dalla razionalità all'istinto, collocando l'uomo nel mondo animale.
Nonostante la matrice locale dei temi alla base del lavoro dell'artista, l'apartheid, i cambiamenti sociali e politici postcoloniali e la presunta democratizzazione, il lavoro va oltre il localismo tematico e si traduce in una riflessione universale sull'ossessione globale, sulla crescente preoccupazione per la sicurezza e sulle nuove forme di oppressione e isolamento dei popoli. gruppi etnici e minoranze. Le figure umanoidi trasmettono una sensazione di spersonalizzazione e annientamento: il corpo umano con la testa di cane, scimmia, uccello o coniglio, gli sguardi vitrei persi nello spazio, sembrano quasi la materializzazione realistica di un inconscio onirico. L'installazione "African Adventure 1999-2002" fa parte della collezione permanente della TATE Modern di Londra, nella sezione dedicata ad Arte e Società.
