Bences

Artista autodidatta canado-svizzero di origine salvadoregna, Bences trae ispirazione dalla contemplazione della natura e dal suo forte legame con le radici precolombiane. Lo spettacolo delle creste alpine lo riempie di meraviglia e lo riporta inevitabilmente ai ricordi degli innumerevoli vulcani della sua infanzia. Immagina un fantastico bestiario nascosto nelle nubi mutevoli che si intrecciano tra le cime montuose.

Artista plastico eclettico, passa dall’incisione alla pittura, reinterpretando l’arte ancestrale del découpage, così popolare in Svizzera. Questa tecnica gli permette non solo di far rivivere alcune figure significative della sua infanzia salvadoregna, ma anche di rendere omaggio a eroine dimenticate come Rufina Amaya o Rigoberta Menchú, attivista maya del Guatemala e Premio Nobel per la Pace nel 1992.

Tuttavia, nulla affascina Bences più che catturare l’espressività di un animale, che si tratti del jaguarundi (un felino selvatico centroamericano) o di creature che incontra nel suo ambiente quotidiano, come l’elegante Zazie o il tenero Cosack.