John Reitz

Pittore intelligente, sempre pieno di umorismo e creatività. Qualcosa di “baconiano”. Uno spostamento immediato, voglia di giocare. Che ritroviamo in tutta la sua opera. Abbiamo a che fare con un artista radioso. Coloro che non affermano nulla, tuttavia, diffidano di qualsiasi atteggiamento, il che probabilmente spiega perché John Reitz è scivolato attraverso le fessure del tempo. Nessuno lo conosce.

Ce ne sono parecchi a Ginevra, forse dovremmo attribuire questa osservazione alla cultura ambientale, una mostra chiassosa, fino a poco tempo fa, veniva vissuta come un suicidio. Al centro del realismo - con questa scultura Giovane donna nuda in ginocchio con le mani legate dietro la schiena, in una singolare posizione di attesa; questo disegno della Dama con il cappello, i cui lineamenti traboccano audacemente dalla cornice; o anche questa china de La Gallina, il cui tratto anticonformista farebbe urlare l'Accademia: molti dei soggetti di Reitz annunciano la discreta ribellione.

Non sorprende affatto che sulla scia di questo ingannevole realismo John Reitz si sia cimentato nel costruttivismo. Ancor meno che ci sorprenda gettandosivi dentro con consumata arte di segno opposto: il meccanismo delle sue complicazioni sembra come schiacciato dalla straordinaria luminosità con cui riesce a adornarle, mettendo l'erba sotto i piedi in ogni pragmatico discorso.

Morì nel 1982, ma la sua opera è così viva! Insegnante in tarda età alla Scuola delle Arti Decorative di Ginevra.