“La signora sogna”
Haude Bernabé
Insieme di sculture e disegni inediti realizzati nel 2020 e nel 2021.
Attraverso i sogni della veglia o del sonno, l'emergere di un'arte in cerca di fuga
Un viaggio che non esiste, se non nella mente di chi si lascia trasportare dall'opera
“So bene che ci sono isole, molto a Sud e grandi passioni cosmopolite […]”
“Che ci siano o meno gli Dei, noi siamo i loro schiavi”
Fernando Pessoa, “il libro dell’inquietudine”
Questo lavoro è nato dal lungo periodo di reclusione che abbiamo vissuto, essendo lo spazio limitato alle mura del laboratorio e della casa. Ma questo non è affatto un “diario di reclusione”, bensì testimonia una ricerca di fuga salutare attraverso i sogni della veglia o del sonno.
La città che si avvicinava mi ha fatto ricercare la natura, l'ho trovata nei libri, nei ricordi, nelle foto o nelle “vendemmie” passate. E ho provato a ricrearlo, ad esempio utilizzando foglie secche le cui impronte colonizzavano lo spazio dei disegni, oppure attraverso l'esplorazione della ceramica. Era quindi presente intorno a me e potevo viverci. Era un modo di costruire un piccolo paradiso immaginario, in una Natura rigogliosa, esuberante, calda, vivace, loquace di cui l'uomo era solo uno degli elementi. Una Natura i cui Dei non erano esiliati in un altrove celeste e che trovava il suo potere sacro nella poesia che tendeva i suoi fili da un continente all'altro.
In questo tempo vuoto e silenzioso si è aperta una breccia anche verso un universo sensibile di altre presenze nel mondo. Il tempo un po' dissoluto ha lasciato un posto vacante agli “assenti”, le loro voci sono diventate udibili e i sogni pieni della loro presenza. Forse questo è l’unico spazio che le nostre società occidentali lasciano loro…
A rigor di termini, in questo lavoro non c'è alcun approccio intellettuale, almeno nel senso di esplorare un tema. È una continuazione del precedente, sicuramente più incentrato sui sentimenti pur lasciando spazio al sogno e all'immaginazione. Propongo a chi si accinge a vedere un viaggio che non esiste ma nel quale lasciarsi trasportare.
Il titolo è ovviamente un riferimento alla meravigliosa canzone di Alain Baschung, Eros en less present…
Haude Bernabé
Giugno 2021
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