Scopri la prima mostra in Francia della giovane artista iraniana Zahra Zeinali alla Galleria Claire Corcia attraverso una trentina di nuovi dipinti e disegni.
LA CASA DELLE BAMBOLE di Zahra ZEINALI.
A cosa può aspirare un vero temperamento artistico dopo una giovinezza trascorsa oggi in Iran? Per sfuggire a preoccupazioni, pregiudizi, restrizioni, per spalancare una finestra di libertà ricca di potenzialità che per molto tempo abbiamo ritenuto inaccessibile. Zahra Zeinali è diventata insegnante di arti plastiche per quindici anni. I suoi studenti vanno dai 6 ai 12 anni. Disegno, scultura, pittura, modellismo, insegna loro le tecniche più diverse, ma soprattutto a pensare e progettare liberamente per se stessi, in un'atmosfera di gioioso disordine creativo che, sorprendentemente, è tollerato da un'attenta gerarchia. Successivamente ha trascorso quattro anni presso l'Università di Arte e Architettura di Teheran.
Quando arrivò in Francia, dopo un breve periodo astratto ispirato ai ritmi della natura, fu durante gli attentati di Charlie e del Bataclan, che lasciarono in lei un segno profondo, al punto da offuscare definitivamente l'ideale di emancipazione e autonomia. che aveva previsto durante il suo soggiorno a Parigi. “Non esiste il paradiso in terra”, conclude con un sorriso malinconico. Una vecchia bambola, comprata per 1 euro in un ripostiglio, fa scattare qualcosa nella sua mente. Il segno amaro lasciato dal confino iraniano, il ricordo dei suoi quindici anni di scuola infantile, la solitudine dell'esilio parigino, tutta questa nebulosa sentimentale trova una metafora plastica nell'immagine della bambola. Ciò che evocano questi delicati volti di terracotta, spesso bistrattati, abbandonati, è l'innocenza infantile dei loro sguardi ingenui, una sorta di strana assenza dal mondo dei vivi, come se la loro vita attenuata si svolgesse dietro il mistero di un sipario teatrale, nell'entroterra di dietro le quinte, ai margini, ai confini della società e della vita. In ogni dipinto ritorna la stessa bambina, preda di un sogno ricorrente, persa in un ambiente sconosciuto e ostile...
L'allestimento della tela o del disegno è soggetto a un disordine sapiente, un po' teatrale, che evoca le felici coincidenze delle cianfrusaglie dei mercatini delle pulci. La sua ammirazione incondizionata per Goya ispira probabilmente il suo gusto per il chiaroscuro, per la materia vibrante e commovente. Pittura che tocca l'umano e il sensibile. Memoria di vita e passione pittorica si intrecciano indissolubilmente in una sintesi quasi organica.
Un vero pittore.
- Ufficio Saverio
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