Scopri attraverso nuove fotografie l'universo enigmatico, onirico e accattivante dell'artista visiva e scrittrice francese Isabelle Floch.
“Stanno guardando comunque. Ti affrontano e ti contemplano. Pensavi che li avresti catturati nel raggio della tua attenzione? ti guardano. Ora la vista è un tatto, ma tenero, e che non toglie, che non toglie nulla, che non priva. Toccando pensieroso.
Succede che il volto è due, che è incastonato in una testa che guarda in un'altra direzione o nella stessa direzione, che l'occhio forma una testa, che la testa è piastrellata, che è di marmo bianco che la sfuma, oppure emergente da un raso nero che lei scosta, oppure provvisto di un body se non di un abito di velluto marrone. Stazione: i volti materni si aggirano, portando il bambino o inclusi – reminiscenza di una devastazione.
Donna-bambina, donna-statua, donna-affresco: tanti volti seri che stanno a distanza, senza sorridere, imperscrutabili.
Malinconia.
Donne saturniane, in attesa, immerse in un mondo mentale, cosa ci chiedi? quale richiamo, quale languore, quale angoscia e quale potenza? Perché non ci sei mai dato in primo piano ma sempre in riserva, dietro questi schermi (veli, filtri, ripari) che ti proteggono e isolano. Tanti volti, tante domande. Donne saturniane, cosa ci raccontate? »
Belinda Cannone, dicembre 2022
Leggi di più